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Enel, dieci anni di innovazione

storage-and-smart-gridsDal grande blackout che colpì l’Italia il 28 settembre del 2003 sono passati dieci anni. Anni densi di novità per l’evoluzione del sistema elettrico nazionale: da allora, infatti, anche grazie all’impegno e al contributo di Enel, è stato intrapreso un percorso virtuoso che ha messo in condizioni di maggiore sicurezza il sistema nazionale, facendolo anche evolvere tecnologicamente su posizioni di avanguardia in Europa.

Ingenti investimenti sono stati fatti per il potenziamento e l’ammodernamento del sistema di generazione, con il risultato che il parco centrali italiano è oggi tra i più efficienti in Europa e la quota di elettricità da fonti rinnovabili tra le più elevate. Anche nel settore del carbone è rilevante l’impegno per l’ammodernamento degli impianti, e in particolare la realizzazione della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, che nel suo genere è tra le più efficienti al mondo e costituisce una sorta di benchmarking nelle soluzioni adottate per l’abbattimento delle emissioni e per la minimizzazione complessiva dell’impatto ambientale.

Per quanto riguarda la rete di distribuzione dell’elettricità, progressi sostanziali sono stati sostenuti dall’innovazione tecnologica di Enel. A cominciare dall’evoluzione verso le future reti intelligenti , che vede l’Italia leader internazionale grazie all’installazione dei contatori elettronici: il primo fondamentale passo verso le Smart grids che Enel per prima nel mondo ha realizzato in Italia. Inoltre la ricerca di Enel sta dando contributi importanti anche in diverse altre direzioni: per esempio l’integrazione in rete della generazione distribuita da fonti rinnovabili, realizzata anche con avanzati sistemi di accumulo (storage), in grado di accrescere la flessibilità di gestione del sistema.

Dopo il blackout di 10 anni fa, insomma, si è rafforzato un salutare processo di innovazione delle infrastrutture elettriche che Enel aveva già anticipato, ma che ha trovato nuovi stimoli per accelerare sulla via dell’efficienza, in molti casi raggiungendo livelli di eccellenza internazionale.

Carbone, l’efficienza di Enel a 360°

carbone_enelIl carbone è oggi la seconda fonte di energia al mondo (dopo il petrolio) e la prima per quanto concerne la generazione di elettricità: copre il 28% della domanda complessiva di energia e il 42% di quella elettrica.

Negli ultimi tredici anni è stata la fonte che in termini assoluti ha conosciuto la maggiore crescita: circa dieci volte quella registrata dalle rinnovabili, due volte quella del gas e tre volte quella del petrolio. E nei prossimi vent’anni sarà ancora la fonte che più delle altre soddisferà l’incremento di energia nel mondo, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia.

In questo quadro, per progredire verso un sistema energetico a basse emissioni, la sfida da vincere è quella dell’efficienza. Occorre cioè fare in modo che il carbone – su cui molti Paesi sia industrializzati sia in via di sviluppo fanno affidamento, per ragioni economiche e di sicurezza energetica – possa continuare ad essere utilizzato con sempre minori impatti ambientali e ridotte emissioni.

È una sfida che si vince soprattutto con l’innovazione tecnologica.

Il gruppo Enel sta investendo da tempo risorse ingenti in questa direzione, conquistando sul campo la leadership del carbone efficiente.

Ne è un esempio l’impianto di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia), che è oggi una delle centrali a carbone più avanzate per efficienza e ridotto impatto ambientale.

L’intero ciclo di lavorazione della centrale è stato progettato per tutelare l’ambiente: dalla movimentazione e stoccaggio del minerale, che utilizza strutture chiuse e depressurizzate per impedire ogni dispersione di polveri nell’ambiente, alle caldaie ultrasupercritiche, che ottengono rendimenti record per questo tipo di centrali; dagli avanzatisistemi di pulizia dei fumi, che assicurano una rimozione pressoché totale del particolato e una eccezionale riduzione degli altri inquinanti, fino all’innovativo sistema di  trattamento delle acque reflue.

Tutte cose concrete, che dimostrano come la strada del carbone efficiente siaun’opzione realistica e praticabile.

Il carbone e l’efficienza energetica di Enel

tvn_2139Parafrasando lo slogan di una famosa pubblicità, si potrebbe dire che “la potenza è nulla senza efficienza”. In uno scenario energetico globale profondamente segnato da mutamenti anche epocali come lo sviluppo impetuoso delle rinnovabili e la comparsa prepotente degli idrocarburi non convenzionali, l’efficienza energetica rappresenta la chiave di volta dei prossimi decenni.

Grazie all’efficienza energetica si potrebbero ridurre le emissioni del 49%. È quanto afferma l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) nella suo recente pubblicazione Redrawing the Energy-Climate Map.

Circa il 60% della riduzione complessiva di emissioni avviene nel settore residenziale e terziario. Per questo è importante l’introduzione di standard di prestazione energetica per illuminazione domestica, dispositivi elettrici, impianti di riscaldamento e condizionamento. Ma anche settore industriale e trasporti sono chiamati a svolgere un compito importante con l’efficientamento di  motori elettrici e veicoli stradali.

Con 2400 impianti in attività e 1199 in progettazione, il carbone è la fonte fossile che risponde a oltre il 40% della domanda di energia mondiale ed è destinato a svolgere questo ruolo di guida anche nei decenni a venire.

Evitare la costruzione di nuovi impianti a carbone a pressione subcritica e limitare l’uso di quelli meno efficienti già in funzione per l’Aie “ridurrebbe le emissioni di 640 Mt nel 2020 e contribuirebbe anche a contenere l’inquinamento atmosferico a livello locale”.

Per l’Ue il rispetto delle direttive della Commissione permetterebbe da solo una riduzione drastica delle emissioni di inquinanti (anche oltre il 60%) e un documento dell’Agenzia europea dell’ambiente rivolge soprattutto ai Paesi dell’area orientale un invito a seguire l’esempio virtuoso offerto già dai membri storici dell’Unione.

Gli impianti a carbone ad alta efficienza offrono risultati virtuosi per quanto riguarda le emissioni di CO2, fumi e clima alteranti e consentono anche un notevole risparmio di combustibile e di emissioni a parità di KWh prodotto.

L’impianto Enel di Torrevaldaliga nord è riconosciuto a livello internazionale quale esempio di successo di centrale a carbone di ultima generazione grazie alle caldaie Ultrasupercritiche, al sistema di abbattimento dei fumi e alla gestione del carbone lungo tutta la filiera del carbone.

Tutto il parco termoelettrico di Enel è un riferimento a livello globale in quanto a riduzione delle emissioni. E l’impianto di Civitavecchia è il fiore all’occhiello di una policy di Gruppo in grado di coniugare mix ed efficienza di generazione ottenendo performance di esercizio in continuo miglioramento.

Se le emissioni di CO2 per kWh prodotto dal parco centrali di Enel diventassero standard internazionale per tutti gli impianti oggi operativi nel mondo, le emissioni globali si ridurrebbero di circa 3,5 miliardi di tonnellate, equivalenti a tutta la CO2 prodotta dalla generazione elettrica degli Stati Uniti e dei 27 Paesi dell’Unione Europea messi insieme.

Il Lazio, un laboratorio dell’innovazione firmata Enel

OLYMPUS DIGITAL CAMERACarbone efficiente e mobilità elettrica fanno del Lazio un vero e proprio laboratorio per l’innovazione firmata Enel, che nella Regione opera anche con 34 impianti idroelettrici e due parchi fotovoltaici.

A Civitavecchia, la centrale di Torrevaldaliga Nord, è in grado di soddisfare il 50% del fabbisogno di energia elettrica del Lazio, pari a circa il 4% dei consumi nazionali. Grazie alle tecnologie utilizzate, le più avanzate disponibili, la centrale offre il miglior rendimento della sua categoria. Con una capacità totale di 1.980 MW, Torrevaldaliga Nord è composta da 3 gruppi, uno in meno del vecchio impianto a olio combustibile; una riduzione di taglia che comporta un abbattimento del 18% anche delle emissioni di anidride carbonica (CO2).

Rispetto al precedente impianto a olio combustibile, tutte le emissioni sono state infatti fortemente ridotte: del 61% quelle di ossidi di azoto, dell’88% quelle di polveri e di anidride solforosa (inferiori del 50% rispetto ai limiti posti a tutela dalla salute e dell’ambiente dalle stringenti norme europee).I sistemi di trasporto e di movimentazione del carbone sono inoltre completamente sigillati: il combustibile non entra mai in contatto con l’aria.

Sul fronte della mobilità elettrica, nell’aprile 2012, Enel ha firmato un Protocollo d’Intesa con Acea e Roma Capitale per l’installazione a Roma di 200 colonnine di ricarica per veicoli elettrici, 100 da parte di Enel e 100 da parte di Acea. Le duecento colonnine saranno dotate di una tecnologia in grado di garantire l’interoperabilità tra le infrastrutture delle due aziende, e costituiranno la più vasta rete urbana di infrastrutture per la ricarica elettrica su suolo pubblico in Italia.

Per quanto riguarda la produzione rinnovabile, sono 34 gli impianti idroelettrici attivi nel Lazio, a cui si aggiungono l’impianto fotovoltaico di Pontinia e i panelli installati sui tetti di 40 cabine primarie della rete elettrica di Roma.

Enel continua la sfida per il carbone pulito

carbone_pulito_enelLa domanda di carbone è in forte crescita in quasi tutte le regioni del mondo. Lo rilevano i dati dell’International Energy Agency (Iea), con un trend che porterà i consumi di carbone a superare quelli di petrolio entro dieci anni. È dunque importante accelerare lo sviluppo di tecnologie per un uso più efficiente e pulito di questa fonte di energia essenziale per le crescenti esigenze energetiche di miliardi di persone, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

L’impegno diEnel per rendere “pulito” l’utilizzo del carbone è totale. Come dimostra, sul piano delle realizzazioni impiantistiche, la centrale di Torrevaldaliga Nord, entrata in esercizio presso Civitavecchia nel 2010, che rappresenta tutt’oggi uno degli esempi più avanzati a livello mondiale per livello di efficienza e ridotto impatto ambientale.

Le linee di azione per rendere concreta la prospettiva del carbone pulito  prevedono in primo luogo la gestione corretta e sicura del combustibile, anche grazie a sistemi di movimentazione e stoccaggio che utilizzano strutture chiuse, depressurizzate ed automatizzate per impedire ogni dispersione di polveri.

Inoltre, l’utilizzo di innovativi filtri a manica consente una rimozione pressoché totale del particolato prodotto dalla combustione: le ceneri così raccolte vengono stoccate in appositi silos e quindi – sempre tramite sistemi automatici e sigillati – avviate al riciclo, in particolare come materia prima in cementifici.

Anche tutte le altre emissioni sono ridotte drasticamente, tramite sistemi di denitrificazione catalitica e di desolforazione ad elevata efficienza. Nel complesso le emissioni di ossidi di azoto, di polveri e di anidride solforosa risultano inferiori del 50% rispetto ai limiti posti a tutela della salute e dell’ambiente dalle stringenti norme europee.

Infine, per aumentare anche l’efficienza della combustione in caldaia – ottenendo così notevole risparmio di combustibile e di emissioni a parità di kWh prodotto – si sta perfezionando la tecnologia ultrasupercritica, che consente di spingere fino ai limiti tecnici oggi possibili i parametri di temperatura e pressione.

Si tratta di un percorso virtuoso che vede il Gruppo Enel svolgere un ruolo di primo piano anche a livello internazionale, come dimostra il progetto europeo Encio, coordinato dalla Ricerca di Enel, che riveste importanza decisiva per l’ulteriore efficientamento degli impianti a carbone e per accelerare gli sviluppi delle tecnologie CCS.

Enel per un uso sempre più efficiente e sostenibile del carbone

carbone_efficiente_enel-2Il carbone è tutt’oggi la fonte di energia più usata per soddisfare la domanda mondiale di elettricità. Il suo utilizzo è inoltre destinato a crescere ulteriormente nei prossimi decenni. Per questo le innovazioni tecnologiche mirate ad aumentare l’efficienza e a ridurre l’impatto ambientale delle centrali a carbone hanno un importante valore strategico per il settore energetico a livello globale.

E non solo per gli aspetti economici, per quelli di sicurezza degli approvvigionamenti e di contenimento delle emissioni, ma anche per l’integrazione della produzione elettrica generata in modo crescente da fonti rinnovabili non programmabili, come il sole e il vento.

Si tratta di un processo di integrazione che è una delle priorità delle politiche energetiche dell’Unione Europa, in relazione all’assoluta necessità di gestire le reti elettriche nelle migliori condizioni di sicurezza e di equilibrio.

La leadership che Enel detiene in questo campo riguarda tanto la realizzazione di centrali ad elevata efficienza, quanto i progressi compiuti verso l’obiettivo di impianti a zero emissioni, per esempio con lo sviluppo di tecnologie CCS (Carbon Capture and Storage), cioè di cattura e sequestro geologico della CO2.

In relazione al primo aspetto, la centrale di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia) rappresenta uno degli esempi più avanzati al mondo dei livelli di efficienza e di contenimento dell’impatto ambientale che è oggi possibile raggiungere con un impianto a carbone.

Riguardo al secondo aspetto, l’entrata in esercizio a Brindisi del primo impianto italiano di CCS ha già consegnato ad Enel un primato su scala europea.

Rendere sempre più ridotto l’impatto ambientale del carbone è però una sfida che non può conoscere limiti. Enel ne è ben consapevole, come dimostra l’impegno profuso nelle attività di ricerca anche in ambito internazionale. Ne è solo un esempio la partecipazione ai programmi europei (MacPlus in Spagna ed Encio, coordinato dall’Area di Ricerca Enel di Pisa) per l’ulteriore sviluppo della tecnologia ultrasupercritica, che riveste importanza decisiva per l’ulteriore efficientamento degli impianti a carbone e per accelerare gli sviluppi delle tecnologie CCS.

Enel per un carbone sempre più pulito

Il carbone è la principale fonte di elettricità al mondo. Copre infatti oltre il 40% della generazione elettrica: un primato che secondo tutte le  previsione non verrà scalfito per decenni.

Le attività di ricerca e di innovazione per ridurre sempre di più l’impatto ambientale del carbone assumono dunque una importanza strategica per il sistema energetico mondiale.

Enel è in prima fila in questa sfida, con risultati che hanno già avuto rilievo internazionale. Ne è un esempio la centrale di Torrevaldaliga Nord  (presso Roma), che nei fatti costituisce la dimostrazione pratica di come la strada del “carbone pulito” è realistica e praticabile.

Si tratta di un gioiello di tecnologia, all’avanguardia per i livelli di efficienza, che adotta sistemi di movimentazione e stoccaggio del carbone a zero dispersione di polveri all’esterno, grazie a strutture completamente chiuse, depressurizzate e  automatizzate. Altrettanto avanzati sono i sistemi di trattamento delle ceneri di combustione e quelli per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, con “filtri a manica” di ultima generazione che la rendono una delle centrali con minore impatto ambientale al mondo.

Enel è impegnata a creare condizioni di maggiore sostenibilità per tutte le proprie centrali a carbone, in tutti i Paesi in cui opera. Tra gli esempi più recenti vanno citati i lavori di ammodernamento e ambientalizzazione della centrale di Reftinskaya, la più grande centrale a carbone della Russia e una delle maggiori al mondo. Qui, tra l’altro, verranno installati  – per la prima volta in Russia – filtri a manica in grado di tagliare del 95% le emissioni di polveri in atmosfera.

Nella centrale italiana “Federico II” di Brindisi, invece, sono in corso di realizzazione due carbonili coperti che consentiranno una logistica del carbone totalmente al chiuso.

Ma una importanza maggiore, per il significato strategico che assume nella lotta ai cambiamenti climatici, rappresentano le attività di ricerca e innovazione in materia di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS) emessa dagli impianti a carbone. Settore, anche questo, che vede Enel all’avanguardia, anche grazie all’entrata in esercizio a Brindisi, nel marzo 2011, del primo impianto italiano di cattura della CO2.

Civitavecchia, anche Unindustria dalla parte di Enel

Il presidente di Unindustria, Aurelio Regina, chiede un incontro urgente al sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, ”a proposito dell’intenzione da parte del Primo Cittadino” di ”chiudere con Ordinanza municipale l’impianto di Torrevaldaliga Nord”.

In una lettera al Sindaco, Regina ricorda che la centrale Enel ”rappresenta uno degli impianti a carbone piu’ all’avanguardia nel mondo” dove ”come a Lei ben noto, ai piu’ alti standard di efficienza produttiva si uniscono sicurezza e drastica riduzione degli impatti ambientali. Un’avanguardia tecnologica che – nell’esercizio produttivo, ma ancor piu’ nella fase di depurazione dei fumi e di costante controllo delle emissioni – fa scuola a livello internazionale”.

L’impianto di Torrevaldaliga Nord, prosegue Regina, ”e’ uno snodo cruciale per l’intero sistema elettrico nazionale” oltre che ”una straordinaria opportunita’ per il tessuto imprenditoriale locale, favorendo un indotto occupazionale che oggi si stima, tra lavoratori diretti e indiretti, in circa mille persone impiegate”. Per questo, conclude ”con la viva preoccupazione di Presidente di Unindustria, ma anche nell’ottica nazionale cui devo necessariamente guardare da Vice Presidente di Confindustria, Le chiedo un incontro urgente per poter fare un approfondimento sulla vicenda”.

 

(articolo tratto da asca.it)

Enel, la centrale di Civitavecchia è all’avanguardia mondiale

La centrale di Torrevaldaliga Nord è all’avanguardia a livello mondiale per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e non ha nulla a che fare con la “polvere gialla” a cui di riferisce il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei.

È quanto afferma Enel in una nota nella quale si dice ”stupita dalle parole del Sindaco Tidei che ben conosce le performance ambientali dell’impianto”. L’azienda ha già investito oltre 2 miliardi di euro per rendere la centrale tra le più innovative ed evolute  e i ripetuti controlli effettuati hanno sempre confermato che Torrevaldaliga opera nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di emissioni.

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