L'interruttore

Il mondo dell'energia sotto una nuova luce

Archivi per il mese di “novembre, 2015”

Enel e il mondo verso la COP 21

01_enel_ambienteLa sfida dei cambiamenti climatici è un’opportunità per dare forma ad un nuovo modello di sviluppo sostenibile. E il settore elettrico guida questa trasformazione tanto improrogabile quanto essenziale per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. Al forum “QualEnergia?” (Roma, 25-26 novembre) istituzioni, mondo della ricerca e aziende energetiche si confrontano sui temi dei cambiamenti climatici, della sostenibilità e delle fonti rinnovabili puntando lo sguardo alla Cop 21, il prossimo summit mondiale delle Nazioni Unite in programma a Parigi dal 30 novembre al 11 dicembre.

“Verso Parigi: cogliere la sfida del clima e dell’economia circolare” è il titolo dell’ottava edizione del Forum in corso, organizzato da Legambiente, Editoriale La Nuova Ecologia e Kyoto Club, che mette al centro dei numerosi panel di discussione politiche, ruolo e prospettive del settore energetico italiano che oggi presenta grandi eccellenze e fronti avanzati di innovazione assieme a ritardi e indecisioni.

“Cambia il modello elettrico” è la sessione durante la quale è intervenuto Carlo Tamburi, direttore della Country Italia di Enel. Lo scenario nel quale il Paese è chiamato a muoversi pone la necessità e l’opportunità di realizzare una profonda trasformazione del paradigma energetico italiano. L’obiettivo è coniugare riduzione della domanda elettrica, sviluppo delle rinnovabili, digitalizzazione della rete di distribuzione facendo crescere il sistema-Paese, le opportunità per le imprese e la sostenibilità del modello di business sia dal punto di vista economico che ambientale.

Il ruolo dell’elettricità in questa trasformazione è sempre più rilevante per le caratteristiche che il vettore stesso offre in fatto di competitività, opportunità di sviluppo e tutela dell’ambiente. In un contesto caratterizzato da due macro fenomeni – eccesso di generazione e spinta delle rinnovabili – l’Italia è chiamata a compiere quello che Tamburi ha definito “un esercizio di sano realismo” documentato, nel caso di Enel, da iniziative nel campo delle generazione come Futur-E ma anche dalle attività di implementazione digitale della rete elettrica sempre più a misura di cliente e a​deguata alla piena integrazione delle rinnovabili.

Essere una best practice internazionale nella diffusione del contatore elettronico o nello sviluppo delle tecnologie smart, così come aver anticipato molte altre utility energetiche nella riqualificazione del portafoglio impianti, rappresenta per Enel un motivo di orgoglio, ma allo stesso tempo un obbligo a proseguire il cammino. Come testimonia il Piano strategico al 2019, di recente presentato alla comunità finanziaria, investimenti, innovazione ed efficienza sono obiettivi fondanti per Enel nel percorso verso la carbon neutrality entro il 2050 ma anche nel modello di business sostenibile di oggi grazie al quale il Gruppo è stato definito da The Guardian come “il primo gigante energetico verde” del Pianeta e inserito da Fortune nella top 5 della lista “Change the World” per la sua capacità di “abbattere gli ostacoli per lo sviluppo dell’energia pulita”.

 

Enel, la carbon neutrality è più vicina

Clienti_Enel1A pochi giorni dall’avvio a Parigi della COP21, la conferenza internazionale sui cambiamenti climatici, il gruppo Enel ha ottenuto un nuovo prestigioso riconoscimento nel campo della sostenibilità. La multinazionale elettrica ha conseguito il massimo punteggio di valutazione nel Carbon Disclosure Project (CDP), autorevole indice di orientamento per la comunità finanziaria relativo all’approccio delle aziende nel misurare, gestire e condividere le performances per ridurre le emissioni di gas serra.

Con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, il Gruppo ha previsto nel piano strategico 2016-2019 investimenti in capacità di generazione da fonti rinnovabili per 7.7 miliardi di euro, che consentiranno di aggiungere al suo portafoglio 6,8 GW di potenza installata “verde”. Valori che potrebbero crescere ulteriormente – fino a un totale di 9 miliardi di euro nel periodo 2016-2019 per 7,7 GW addizionali – con l’integrazione tra Enel ed EGP.

Una strategia avviata da tempo di cui gli esperti CDP hanno riconosciuto il valore e gli effetti benefici sull’ambiente. In particolare, Enel ha ottenuto un punteggio di 100/100 nella sezione “Disclosure”, dove la media delle utility si ferma a 87/100. Ha poi conseguito il livello B nella sezione “Performance”, mentre la media del settore non ha superato il livello C.

L’organizzazione britannica CDP è supportata da 822 investitori istituzionali che gestiscono oltre 95 miliardi di dollari, e circa 2.000 aziende (tra cui Apple, Google, Microsoft) forniscono informazioni per ottenere una valutazione nel report, a conferma della sua autorevolezza. Il punteggio massimo conseguito da Enel costituisce un risultato significativo per l’azienda, che quest’anno ha aderito all’iniziativa di Science Based Targets impegnandosi a stabilire, su base scientifica, obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ancora più ambiziosi.

“Il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti, e la COP21 ci offre l’opportunità storica di accelerare la transizione verso un’economia a basso livello di emissioni climalteranti. Oggi poco meno del 50 per cento dell’energia generata da Enel proviene da fonti a zero emissioni e contiamo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050, per contribuire al contenimento dell’innalzamento della temperatura globale in 2 gradi” ha scritto Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, in uno statement contenuto nel report CDP. “Enel continuerà a far leva sulle tecnologie più avanzate per accelerare il processo di decarbonizzazione, migliorando le infrastrutture e promuovendo l’efficienza, perché essere sostenibili oggi significa essere competitivi domani”.

 

Firenze, zero emissioni con Enel

Inaugurazione colonnine Firenze​Il percorso verso la realizzazione di un sistema di trasporto verde segna un primato nazionale a Firenze, grazie alla collaborazione tra Enel e il Comune del capoluogo toscano. Con l’inaugurazione delle prime 147 colonnine di ricarica Enel multipresa per e-car in tutto il territorio comunale (nei prossimi mesi diventeranno 176, per un totale di oltre 300 prese), Firenze diventerà a tutti gli effetti la città più “elettrica” d’Italia.

“Con queste nuove postazioni ci avviamo a essere la prima città in Italia per numero di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici in termini assoluti” ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Siamo anche tra le prime in Europa e non ci fermiamo qui: puntiamo infatti a ulteriori sviluppi, perché incrementare l’utilizzo dei mezzi elettrici contribuisce in modo significativo alla riduzione dell’inquinamento”.

All’evento di inaugurazione era presente anche il direttore della Country Italia di Enel Carlo Tamburi: “Con le 147 colonnine di ricarica, a cui se ne aggiungeranno nei prossimi mesi altre 29, Firenze si pone come apripista per una mobilità sostenibile che punta realmente sui mezzi elettrici e che, grazie al lavoro che Enel sta facendo in altre città – da Milano a Roma, da Bologna a Padova, da Pisa fino a tante altre realtà della Toscana e d’Italia – farà parte di una rete di infrastrutture che consentirà di viaggiare in tutta la Penisola ricaricando in tempi rapidi, a un costo vantaggioso e con grandi benefici per l’ambiente”.

Enel non si limiterà a riqualificare le colonnine già presenti nel capoluogo, ma realizzerà una nuova rete di punti di ricarica con tecnologie di ultima generazione. Le colonnine saranno del tipo “pole station” con possibilità di ricarica lenta a 3.3 kW o veloce a 22 kW, a seconda delle esigenze del cliente. L’intera rete di punti di ricarica sarà intelligente e interoperabile: tramite una card, l’utente potrà accedere al servizio indipendentemente dalla società di vendita con cui è contrattualizzato.

Tutte le colonnine sono gestite da un sistema che consente di visualizzarne in tempo reale la localizzazione, lo stato (disponibile, in uso, in manutenzione), i consumi e il tipo di presa. Le informazioni sono disponibili all’indirizzo http://www.eneldrive.it oppure sull’App Enel Drive disponibile per smartphone e tablet.

Negli ultimi 3 anni le colonnine di ricarica del Comune di Firenze hanno erogato 362.000 Kwh di elettricità. Con questa quantità di energia uno scooter elettrico ha potuto percorrere più di 9 milioni di chilometri, con una riduzione di emissioni di CO2 stimata in 75 tonnellate l’anno rispetto a quelle di un veicolo tradizionale.

Le nuove colonnine di ricarica Enel nella città di Firenze si aggiungono a quelle già presenti in Toscana a Pisa, Pontedera, Cascina, Livorno, Volterra, Larderello, oltre a quelle in città come Perugia, Bologna, Forlì, Genova e molte altre, per un totale di oltre 1.600 punti di ricarica installati in Italia. Una rete in continua espansione, che permetterà di ricaricare l’auto anche nel corso di un viaggio consentendo spostamenti di media e lunga tratta in tutto il territorio nazionale.

 

 

Futur-E, Enel ha venduto la centrale di Porto Marghera

Futur-E_EnelitEra alimentata a carbone e sostanzialmente fuori esercizio da circa 3 anni. Ora è stata venduta, insieme all’area circostante, a tre soggetti già presenti con le loro attività nell’area industriale e che si occupano di logistica portuale, carpenteria metallica e impiantistica: Porto Invest Srl, Simic SpA e CITI srl.

Stiamo parlando della centrale termoelettrica “Giuseppe Volpi” di Porto Marghera, primo impianto Enel che viene dismesso nell’ambito di Futur-E, il progetto che prevede la riqualificazione di 23 impianti termoelettrici, molti dei quali non più attivi. Con una potenza di 140 MW, su un’area complessiva di circa 10 ettari, la centrale veneta – rimasta in funzione fino al 2012 – è andata limitando la propria produzione energetica a causa della diminuzione progressiva della domanda elettrica nazionale: nel 2013 e nel 2014 non è mai stata chiamata in servizio.

“Non è un funerale. È una trasformazione” aveva dichiarato l’ad Francesco Starace al periodico inglese The Economist, spiegando le ragioni della scelta senza ritorno compiuta da Enel. Il Progetto Futur-E che Enel sta portando avanti vede l’azienda impegnata nella guida di un nuovo modello industriale, basato sulla valorizzazione e riqualificazione di centrali (o parti di esse) che hanno esaurito il proprio ciclo di vita (o stanno per farlo) e la propria funzione. La vendita della centrale Enel di Porto Marghera rappresenta la prima pietra miliare del percorso avviato con Futur-E: rinnovabili, smart technology ed efficienza energetica sono infatti elementi cardine del nuovo corso del Gruppo che considera la sostenibilità ambientale, sociale ed economica come la chiave di volta della crescita propria, delle comunità presso le quali opera e dell’intero settore energetico.

Dei tre acquirenti, due (CITI e Simic) svilupperanno nel sito nuovi insediamenti industriali, mentre il terzo (Porto Invest), anche tramite società collegate, amplierà le proprie capacità logistiche che già svolge in prossimità dell’area. Gli investimenti associati a queste iniziative determineranno così un importante indotto economico e occupazionale a beneficio dell’area di Porto Marghera, sia nella fase realizzativa, sia in quella di esercizio delle nuove attività industriali.

In Italia sono 23 i siti Enel oggetto di questa trasformazione, per una potenza installata complessiva di 13 GW (gigawatt): oltre a Porto Marghera (VE), Trino vercellese (VC), Alessandria, Genova, La Spezia, Carpi (MO), Porto Tolle (RO), Livorno, Piombino (LI), Camerata Picena (AN), Pietrafitta (PG), Gualdo Cattaneo (PG), Montalto di Castro (VT), Campo Marino (CB), Larino (CB), Maddaloni (CE), Giugliano (NA), Bari, Rossano Calabro (CS), Termini Imerese (PA), Augusta (SR), Porto Scuso (CI), Assemini (CA).

 

Il futuro di Enel all’insegna dell’Open Power

Enel_logo-5Una piattaforma di crescita in grado di combinare la portata e gli obiettivi di una multinazionale con le nuove opportunità di un mondo aperto e interconnesso. Per continuare a essere leader in uno scenario in profonda trasformazione, Enel adotta il nuovo approccio Open Power, un indirizzo strategico di apertura che coinvolgerà tutti i processi industriali e le iniziative commerciali del Gruppo, guidando gli investimenti e il rapporto con gli stakeholder. Un concept strategico che poggia su 5 pilastri.

Enel apre le sue infrastrutture a diversi utilizzi. In un sistema energetico che sta diventando sempre più distribuito e condiviso, con un numero crescente di cittadini che assume il ruolo di prosumer (sintesi perfetta tra produttore e consumatore), in Europa e America Latina il Gruppo sta investendo nella creazione di una rete elettrica in grado di supportare lo sviluppo di servizi innovativi. In Italia, ad esempio, Enel installerà contatori elettronici di nuova generazione e sta collaborando con l’industria delle telecomunicazioni per lo sviluppo della banda larga su tutto il territorio nazionale. Parallelamente, prosegue il programma Futur-E, che prevede la dismissione in maniera sostenibile e la destinazione a nuovi usi di 23 impianti di generazione convenzionale, coinvolgendo direttamente le comunità locali nell’intero processo.

Il secondo pilastro è la creazione di nuovo valore per i clienti Enel. Con l’avvento della digitalizzazione, l’azienda sta ridefinendo il suo ruolo per aiutare i clienti a ottenere il massimo dall’energia. Ciò significa aiutare i cittadini a gestire i propri consumi in maniera intelligente, ma anche contribuire a una vera e propria rivoluzione nelle vite di intere comunità con lo sviluppo di sistemi di ricarica per e-car e di infrastrutture per rendere smart le nostre città.

Nel mondo, tuttavia, oltre un miliardo di persone non ha ancora accesso all’elettricità. Per far fronte a questo problema Enel sta portando energia affidabile e sostenibile a un maggior numero di persone, in particolare in America Latina, Africa e Asia. Attraverso il programma Enabling Electricity, Enel partecipa all’iniziativa “United Nations’ Sustainable Energy for All” per garantire elettricità alle popolazioni più povere del mondo. A livello globale, la multinazionale elettrica sta combinando la generazione di energia da fonti rinnovabili e le nuove tecnologie di rete con innovative soluzioni di storage, in grado di assicurare accesso all’elettricità “verde” per 24 ore al giorno.

Enel sta poi investendo per mettere a disposizione delle persone Enel nuove conoscenze e coltivare talenti, creare sinergie e incoraggiare l’integrazione. Ne rappresentano un valido esempio le partnership che le società del Gruppo hanno stabilito con le start-up clean tech europee e sudamericane e che hanno portato a progetti di successo come NO.V.A., in Brasile, dove Enel ha coinvolto talenti da 100 Paesi per progettare e costruire la casa del futuro. Al suo interno, l’azienda sta lanciando un progetto globale per lo sviluppo professionale, che prevede la standardizzazione degli indicatori di performance, la promozione di scambi di esperienze tra uffici e l’ottimizzazione della produttività. A livello globale, Enel mette a disposizione expertise e risorse per le organizzazioni che lavorano nelle comunità locali e ha lanciato programmi di formazione per giovani e adulti.

Infine, c’è l’impegno forte a perseguire modalità di fare business aperte e trasparenti. Per questo Enel lavora in costante dialogo con gli stakeholder, creando un ambiente di mutuo beneficio per assicurare e proteggere gli investimenti. Enel ha dichiarato la sua volontà di divenire azienda carbon free entro il 2050, e sta collaborando con UN Global Compact, Clinton Global Initiatives e altri progetti volti a realizzare questo obiettivo a livello globale. Per la sua azione di leadership nella transizione verso un sistema energetico alimentato esclusivamente da rinnovabili, Enel è stata inoltre inserita dalla rivista americana “Fortune” al quinto posto nella lista delle 50 aziende che possono cambiare il mondo.

 

Un milione di LED per Enel Energia

Woman holding glowing compact fluorescent bulb

Quindici anni di durata media, fino al 90 per cento di risparmio energetico rispetto a una lampada tradizionale, all’80 per cento rispetto alle alogene e al 40 per cento a quelle fluorescenti. La tecnologia LED (Light-Emitting Diodes) è uno degli esempi più efficaci di come innovazione ed efficienza energetica possano sposarsi in un unico prodotto, che si sta sempre più diffondendo in abitazioni, uffici e luoghi pubblici.

I vantaggi di questa tecnologia, i cui inventori sono stati insigniti del Premio Nobel lo scorso anno, non sono soltanto economici. Oltre a una riduzione dei consumi stimata in 45 GWh annui, l’utilizzo di un milione di lampadine a LED in sostituzione della stessa quantità di modelli tradizionali consente il taglio di 16.495 tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno: lo stesso effetto benefico per l’ambiente che si otterrebbe piantando 750.000 alberi.

Non è un caso che Enel Energia, nella sua strategia di attenzione all’evoluzione del mercato e dei bisogni del cliente, abbia deciso di puntare forte su questa tecnologia. Un impegno testimoniato dal raggiungimento di un importante traguardo: la società di Enel ha di recente venduto la sua milionesima lampada a LED, rafforzando la sua posizione di principale rivenditore in Italia di esemplari di nuova generazione con la copertura di circa il 20 per cento del mercato nazionale.

“Siamo estremamente soddisfatti di un traguardo giunto a meno di due anni dall’ingresso nel segmento di mercato dei LED” ha commentato Aurelio Sarno, responsabile Marketing Prodotti e Servizi di Enel Energia. “Attualmente vendiamo circa 100.000 esemplari al mese, e un numero sempre maggiore di clienti inizia a comprendere e apprezzare i vantaggi di questa tecnologia”.

Con l’offerta “Luce a LED” di Enel Energia per il mercato residenziale (che prevede spedizione gratuita del kit e garanzia di tre anni) si può effettuare il pagamento in 36 mensilità sulla bolletta di luce o gas, con una rata calibrata per ammortizzare il costo dell’acquisto con il risparmio dei consumi. Tutte le informazioni su questa e altre offerte per coniugare risparmio energetico e alta qualità del servizio sono disponibili sul portale di Enel Energia.

 

Enel: la COP 21 ultima chiamata per il clima

MoriCOP“Il problema del cambiamento climatico non può essere demandato a qualcun altro, ma riguarda ciascuno di noi. La politica deve trovare il coraggio di decidere, e deve farlo per il bene delle generazioni future”. Così il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha introdotto il convegno COP21- La sfida che non si può perdere. L’Italia e l’Europa verso la Conferenza di Parigi, in cui esperti del settore hanno discusso del meeting che si terrà a breve nella capitale francese per affrontare il tema del climate change.

La cosiddetta COP21 rappresenta l’ultima occasione per raggiungere un accordo internazionale dopo diversi insuccessi, ma non mancano i motivi di ottimismo. Per la prima volta saranno infatti presenti al tavolo, con obiettivi di riduzione delle emissioni, grandi player come Stati Uniti e Cina (che non avevano sottoscritto il protocollo di Kyoto) e anche aziende come Enel, che in un sistema economico di libero mercato sono di fatto i principali attori del processo di decarbonizzazione.

In rappresentanza di Enel è intervenuto al convegno Simone Mori, responsabile degli Affari Europei: “Per superare la contrapposizione globale sul tema delle emissioni c’è bisogno di buone politiche e buone tecnologie. La crescita economica non può più avvenire a discapito dell’ambiente”. In questo processo, spiega Mori, il settore energetico è chiamato a giocare un ruolo chiave. “È possibile trovare un’alternativa ai combustibili fossili investendo in fonti rinnovabili, reti intelligenti, efficienza energetica. Sono gli strumenti che Enel ha scelto per conseguire la carbon neutrality entro il 2050. A Parigi auspichiamo un accordo che preveda una visione di lungo periodo sul livello di emissioni complessive del pianeta e l’impegno dei Paesi, soprattutto quelli emergenti, ad attuare politiche concrete in questo campo. Un’ottima occasione per esportare in questi Paesi tecnologie in cui l’Italia e aziende come Enel sono leader a livello mondiale”.

Il lento ma costante innalzamento della temperatura globale richiede tuttavia azioni urgenti, per evitare l’aumento di fenomeni estremi (siccità, alluvioni, uragani, scioglimento dei ghiacciai) e le conseguenti ricadute irreversibili sull’ecosistema. Da Parigi ci si aspetta una risposta definitiva: “L’obiettivo minimo è contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi, ma ciò non salverebbe le piccole isole” ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti concludendo l’evento. “Dobbiamo essere ancora più ambiziosi e puntare a 1.5 gradi, perché salvare il pianeta è una nostra responsabilità. Solo con questo spirito sarà possibile raggiungere un accordo vincolante”.

 

Case italiane più efficienti con Enel

solare_domesticoNelle nostre case si trova una risorsa gratuita, a zero emissioni e in grado di generare ingenti risparmi senza necessità di trivellazioni o centrali. Si tratta dell’efficienza energetica, che se correttamente applicata alle utenze domestiche può avere effetti taumaturgici sull’economia italiana e sull’ambiente.

Enel ha calcolato, in uno studio sul settore residenziale, che la riduzione dei consumi domestici del 10 per cento consentirebbe di recuperare risorse pari al 2 per cento del PIL e tagliare del 20 per cento le emissioni di CO2. Secondo lo studio, il 60 per cento degli edifici italiani ha oltre 40 anni di vita e un’enorme dispersione termica, con 19 milioni di caldaie a gas (per la maggior parte inefficienti) e vetusti scaldabagni elettrici. Solo una lampada su 10 è stata sostituita con esemplari a LED, che consumano un decimo.

Modificare radicalmente questo quadro, sostiene Enel, è possibile con piccoli accorgimenti e a costi contenuti.  Da qui al 2020 si potranno tagliare i consumi per oltre 116 TWh termici: il 46 per cento con l’utilizzo di climatizzatori a pompa di calore, quasi il 30 per cento con caldaie a condensazione, il 15 per cento con impianti fotovoltaici domestici e la percentuale rimanente con il solare termico. Ulteriore risparmio può essere generato adottando piani di cottura elettrici a induzione al posto dei tradizionali fornelli a gas.

La multinazionale elettrica ha inoltre elaborato, in collaborazione con Legambiente, una proiezione degli effetti delle pratiche di efficienza sulla città di Firenze. Installando nel capoluogo toscano 50.000 nuove caldaie a condensazione e altrettante cucine a induzione, 30.000 climatizzatori e 5.000 scaldabagni a pompa di calore si potrebbero bruciare 12.8 milioni di metri cubi di gas. Lo sviluppo di un trasporto pubblico e privato a zero emissioni, con 13.000 automobili e 6.000 biciclette elettriche, contribuirebbe al taglio dell’emissione di 44 milioni di tonnellate di C02. Notevoli anche le ricadute occupazionali: il volume di affari degli interventi, stimato in 380 milioni di Euro, porterebbe infatti alla creazione di 400 nuovi posti di lavoro.

 

Enel, dalla Calabria spira il vento del futuro

Eolico_Enel_(2)Sviluppare energia a zero emissioni significa non solo salvaguardare l’ambiente, ma anche fare innovazione, formazione e occupazione. Con questi obiettivi, scuola, istituzioni e imprese hanno siglato un Protocollo d’intesa per la realizzazione del primo Centro nazionale di Formazione e Addestramento di Meccatronici per turbine eoliche in Italia. A firmare l’atto sono stati Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria ed Ennio Guzzo, presidente della Fondazione ITS A.Monaco.

L’iniziativa è finalizzata alla creazione di un corso post diploma (II livello) presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale “A. Monaco” di Cosenza, con l’obiettivo di sviluppare e applicare metodologie di ricerca nel settore meccatronico eolico, migliorare e diversificare l’offerta formativa e accrescere le opportunità occupazionali.

Tra i partner del progetto, che sarà finanziato dalla Regione Calabria con 350.000 euro e vede l’approvazione del MIUR, c’è anche Enel Green Power in qualità di socio fondatore della Fondazione ITS “A.Monaco”, nata nel 2012 per promuovere la diffusione della cultura tecnica e scientifica e sostenere lo sviluppo dell’economia e le politiche attive del lavoro. “L’energia rinnovabile è un motore di sviluppo di un futuro in cui i giovani possono giocare un ruolo straordinario attraverso le loro competenze e la loro energia” ha commentato l’amministratore delegato di EGP Francesco Venturini. “Siamo felici di contribuire alla creazione, all’interno di questo accordo, di competenze per la crescita del sud attraverso la formazione di numerosi studenti, la fornitura di attrezzature e di mezzi di trasporto. Il nostro Paese ha bisogno di bravi tecnici, è un impegno a cui con grande piacere collaboriamo.”

Il presidente della Regione Calabria Oliverio ha sottolineato che “questo progetto sperimentale si pone in un contesto di rapporto positivo e privilegiato della Regione con Enel Green Power. Che è partner essenziale di questa sperimentazione, e con cui la Regione sta sviluppando importanti ambiti di collaborazione e di intesa sui temi essenziali dello sviluppo energetico alternativo in Calabria”.

Leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili, Enel Green Power fornirà al centro di addestramento calabrese attrezzature e servizi di trasporto degli equipaggiamenti eolici e supporterà il processo di formazione con attività di modifica e integrazione dei corsi.

 

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