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Enel e il “made in Italy” che dà energia pulita agli Usa

sustainability_cover_2014La geotermia italiana cresce, nel Bel Paese e negli Stati Uniti. Mentre è stato ufficializzato il nuovo record tricolore di produzione del settore nel nuovo anno – più 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2015 – all’estero, in particolare nel deserto del Nevada (Usa), competenze e know how della geotermia italiana hanno dato forma a un esempio di innovazione unico al mondo: l’impianto ibrido di Stillwater di Enel Green Power.​

Stillwater è un hub dell’innovazione di EGP dove tre tecnologie rinnovabili differenti sono raccolte in un unico impianto ibrido il cui ultimo stadio di evoluzione è stato inaugurato il 29 marzo scorso alla presenza, tra gli altri, del presidente del consiglio italiano, Matteo Renzi, dell’AD di Enel, Francesco Starace, dell’AD di EGP, Francesco Venturini, e dal governatore dello Stato del Nevada Brian Sandoval.

Innovazione e ibridazione sono due parole chiave dell’impianto EGP negli Usa ormai da diversi anni. Stillwater è entrato in funzione nel 2009 con il completamento della centrale geotermica; nel 2012 è stato integrato con un’unità di solare fotovoltaico da 26,4 MW – all’epoca uno dei maggiori impianti del suo genere negli Usa; nel 2015 è stato sviluppato l’ultimo tassello con la costruzione del sistema solare termodinamico per operare in combinazione con l’esistente centrale geotermica.

Le tre fonti rinnovabili unite per la prima volta nello stesso sito, hanno permesso a EGP di sfruttare appieno le attività già installate, creando un impianto complessivamente più efficiente e produttivo. L’integrazione permette di incrementare la disponibilità della risorsa energetica rinnovabile e ridurne l’intermittenza. Il geotermico e il solare (termodinamico e fotovoltaico) sono complementari, poiché la produzione del solare aumenta nei giorni più caldi e soleggiati dell’anno, quando l’efficienza termica dell’impianto geotermico è inferiore. La maggiore erogazione di potenza nelle ore di picco consente inoltre un profilo di produzione più load-following. Nel contempo, la condivisione delle infrastrutture esistenti promuove un risparmio dei costi e una riduzione dell’impatto ambientale dell’impianto per unità di energia prodotta e consegnata.

L’eccellenza e il ruolo pionieristico di Stillwater sono documentati sia dai riconoscimenti attribuiti all’impianto sia dai risultati delle ricerche svolte per misurare performance e vantaggi del sistema ibrido. La centrale è stata insignito del premio Geothermal Energy Association Honors nel settore “Progresso tecnologico” per quattro anni consecutivi, nel 2012, 2013, 2014 e 2015. In base ai risultati di una ricerca condotta fra marzo e dicembre 2015, l’integrazione di un impianto solare termodinamico a 2 MW con un geotermico a 33,1 MW ha consentito un incremento complessivo della produzione di Stillwater del 3,6% rispetto al solo geotermico. Questi risultati sono stati ulteriormente confermati da uno studio sull’integrazione fra geotermico e solare termico, ed è la prima volta che i dati empirici prodotti da un impianto ibrido commerciale convalidano un modello ibrido teorico. Questo lavoro, è stato svolto nel quadro dell’accordo cooperativo di ricerca e sviluppo (CRADA) con il National Renewable Energy Laboratory (NREL) e Idaho National Laboratory (INL), sotto la supervisione dell’Ufficio tecnologie geotermiche del Dipartimento statunitense dell’energia.

 

Dall’estrazione al consumo sostenibile: l’impegno di Enel

enel-federicoii-130eLa domanda di carbone è destinata a crescere del 2,3% l’anno. La stima viene dall’Agenzia Internazionale dell’Energia che per il prossimo quinquennio ha ritoccato in basso le sue precedenti previsioni, che indicavano un +2,6% al 2017, senza tuttavia togliere alla fonte fossile per eccellenza il gradino più altro del podio nella corsa con gas e petrolio per la produzione di energia.

Cina e Usa hanno ridotto nel 2013 il loro consumo di carbone, la prima per il combinato di crescita dell’idroelettrico e flessione economica, la seconda per l’apporto dello shale gas. Ma il mercato indica che il combustibile più diffuso al mondo mantiene comunque la sua leadership grazie all’affidamento al carbone di Paesi anche molto diversi tra loro:

Per i Paesi in via di sviluppo ed emergenti, soprattutto dell’Asia, è la fonte più economica e disponibile per dare energia alla propria crescita e soddisfare fabbisogni nazionali dall’andamento spesso instabile;

Per il Giappone è l’unica soluzione percorribile nell’immediato per sostituire lo storico contributo del nucleare, messo offline dopo Fukushima, e in attesa di disegnare un nuovo piano di politica energetica a medio-lungo termine;

Per la verde Germania, campione delle rinnovabili in Europa, resta una fonte insostituibile tanto che nel 2013 ha avviato 6 nuove centrali a carbone per 5.700 MW totali, ed entro il 2015 aggiungerà altri 3 impianti per ulteriori 3.500 MW.

Scendere a patti col carbonema non ad ogni costo, è l’orizzonte di responsabilità e realismo al quale sono chiamati tutti i Paesi che in diverso modo non possono privarsi del contributo del combustibile che dà energia non solo agli impianti di produzione elettrica, ma anche all’industria pesante, al riscaldamento domestico e, nei suoi derivati, viene utilizzato per trasporti, chimica e persino agricoltura.

Le utility dell’energia promuovono la sostenibilità del carbone a 360 gradi. Enel, ad esempio, oltre a garantire efficienza e performance dei suoi impianti è tra le aziende che hanno dato vita a ENCIO, il progetto europeo per sviluppare impianti termoelettrici Avanzati ultrasupercritici (Advanced USC) in grado di raggiungere livelli di efficienza di conversione oltre al 50%. Ma il Gruppo partecipa anche a organizzazioni no profit internazionali come Bettercoal, nata per promuovere efficienza e sostenibilità lungo tutta la filiera del carbone dall’estrazione ai molteplici utilizzi finali.

Enel Green Power, la geotermia che piace agli USA

dispimg47 MW di potenza, due impianti geotermici altamente innovativi che soddisfano il fabbisogno energetico di quarantamila famiglie americane e tagliano l’emissione di oltre trecentomila tonnellate di CO2: sono i dati che riassumono la presenza di Enel Green Power negli Stati Uniti, dove EGP ha portato la tradizione e il know-how di Enel nel geotermico. A Stillwater, in particolare, EGP ha realizzato il primo impianto ibrido al mondo geotermico-fotovoltaico.

La centrale di Stillwater è due volte innovativa.

Da un lato, per l’applicazione della tecnologia a “ciclo binario”, sviluppata dalla Ricerca Enel, che permette di sfruttare anche i fluidi sotterranei a media e bassa entalpia, dotati cioè di un calore di per sé non sufficiente a produrre elettricità a livelli industriali e a costi e prezzi competitivi. Dall’altro, perché Stillwater è il primo impianto al mondo ad associare alla produzione geotermica un impianto solare fotovoltaico di 26 MW, che sommati ai 33 MW geotermici portano la capacità della centrale a 59 MW complessivi. Questa tecnologia sperimentale potrebbe contribuire alla costruzione di impianti stand alone geotermici o solari più economici e tecnologicamente fattibili.

Grazie allo Stillwater Solar-Geothermal Hybrid Project, Enel Green Power North America (Egp-Na) ha vinto nel 2012 la seconda edizione del Gea Honors Awards nella categoria Technological Advancement. Il riconoscimento, promosso dall’Associazione geotermica statunitense (Gea), premia le aziende e le persone che nel corso dell’anno si sono maggiormente distinte nel settore della tecnologia avanzata per l’energia, promuovendo lo sviluppo economico o la tutela dell’ambiente.

L’eccellenza di EGP in questo settore è stata ulteriormente riconosciuta a maggio 2013: EGP- North America, infatti, è stata inclusa in una rosa di cinque aziende, a livello mondiale, che potranno partecipare in esclusiva alle future gare dell’Esercito USA per la fornitura di energia geotermica.

Oltre a Stillwater, Enel Green Power opera la centrale geotermica di Salt Wells (13,4 MW), sempre in Nevada, mentre a Cove Fort, nello Utah, sta costruendo un altro impianto geotermico utilizzando la stessa tecnologia d’avanguardia.

Per l’esercito USA, la geotermia di Enel Green Pwer

egp_stillwater_308x218Tra le cinque aziende che si sono aggiudicate il diritto di partecipare alle gare dell’Esercito degli Stati Uniti per la fornitura di energia geotermica c’è anche Enel Green Power. E saranno unicamente queste cinque società a poter partecipare a bandi per i futuri progetti dell’esercito Usa.

Il Centro di supporto del Genio militare statunitense (U.S. Army Corps of Engineers, Engineering and Support Center) di Huntsville, in Alabama, in collaborazione con la Army Energy Initiatives Task Force ha recentemente messo a punto un contratto d’appalto multi-incarico (MATOC) di tipo Indefinite Delivery, Indefinite Quantity unico nel suo genere.

Il particolare contratto d’appalto potrà garantire una fornitura affidabile, locale e sostenibile grazie a contratti di fornitura di energia rinnovabile per circa 30 anni, sfruttando impianti sviluppati, finanziati, costruiti e gestiti da aziende private. Grazie alla lista di fornitori preferenziali, sarà possibile facilitare il processo di acquisizione per progetti futuri e velocizzare i tempi di implementazione a beneficio sia del committente, ossia l’Esercito americano, sia del settore privato.

Francesco Starace, amministratore delegato di Enel Green Power ha così  commentato: “Essendo un pioniere nella produzione di energia geotermica, Enel Green Power è costantemente impegnata nel mettere in campo nuove iniziative mirate a rafforzare il suo ruolo di leader indiscusso di settore a livello mondiale. Essere ora scelti dall’Esercito degli Stati Uniti è un chiaro segno in questa direzione. Siamo orgogliosi di avere la possibilità di contribuire a sostenere gli sforzi dell’Esercito USA per il raggiungimento dei loro obiettivi di energia pulita”.

L’ammissione di Enel Green Power al Power Purchase Agreements è infatti una conferma dell’eccellenza dell’azienda della rinnovabili di Enel nel settore dove conta una capacità geotermica netta di 770 MW in tutto il mondo, che produce circa 5,5 TWh all’anno.

Nel Nord America sono operativi gli impianti di Stillwater e Salt Wells vicino a Fallon, in Nevada. Entrambi gli impianti utilizzano la tecnologia a ciclo binario a media entalpia, tra le più avanzate nel settore. L’impianto di Stillwater è stato abbinato lo scorso anno a un impianto fotovoltaico da 26 MW, creando così il primo impianto ibrido geotermico – solare al mondo nel suo genere. Attualmente, EGP North America sta costruendo un altro impianto geotermico, Cove Fort, nello Utah, utilizzando la stessa tecnologia d’avanguardia.

Questi contratti fanno parte dell’obiettivo del Dipartimento della Difesa americano che mira al raggiungimento di una quota del 25% di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2025.

Rinnovabili oltre la crisi con Enel Green Power

eolico_eolic_snyder-1Proseguire il trend di crescita realizzato nell’ultimo anno solare, sia nei mercati maturi che in quelli emergenti: è l’obiettivo di Enel Green Power, che tra il 2012 e il 2013 ha collegato alla rete impianti per 987 MW (+13,7%), principalmente nel settore eolico.

Negli ultimi 12 mesi, nell’area Italia e Europa, la crescita registrata è stata pari a 444 MW, determinata principalmente dall’entrata in esercizio di impianti eolici in Romania (229 mw), Italia (97 MW) e Grecia (27 MW), per un totale di 353 MW, nonché di impianti fotovoltaici in Italia (14 MW) e Grecia (74 MW).

EGP prosegue dunque il proprio ciclo di investimenti anche nei mercati dell’eurozona, colpiti dalla crisi: nonostante la minor crescita della domanda energetica, infatti, i Paesi europei hanno già attuato e continueranno a favorire politiche incentivanti la crescita delle rinnovabili, al fine di valorizzarne il peso nel proprio mix energetico.

Oltre che in Europa, EGP continuerà ad investire anche nei Paesi emergenti, che copriranno circa il 69% degli investimenti preventivati dalla Società entro il 2017. Tra il 2012 e il 2013 la crescita registrata in America latina, deriva principalmente dall’entrata in esercizio di impianti eolici in Messico (144 MW), in Cile (90 MW). La crescita registrata nell’area Nord America si riferisce invece all’entrata in esercizio di impianti eolici (227 MW). Nei prossimi cinque anni, inoltre, EGP entrerà in cinque nuove aree geografie: Sudafrica, Turchia, Marocco, Colombia e Peru.

Complessivamente, Enel Green Power produrrà un volume di investimenti di più di 6 miliardi di euro, con 4400 MW di crescita in 5 anni, pari al 50% dell’attuale capacità installata. Tra le priorità per il prossimo quinquennio, una crescita sostanzialmente autofinanziata e l’allocazione centralizzata del capitale, che consentiranno a EGP di sostenere gli investimenti.

Enel, geotermia scelta vincente

1658544-1_IMGRID-1L’energia geotermica vale un risparmio di 117 milioni di dollari l’anno in California e Nevada: è questa la stima del valore aggiunto dell’energia della terra, contenuta in una recente ricerca condotta dalla Geothermal Energy Association (GEA) degli Stati Uniti.

I benefici dall’energia geotermica per la comunità, infatti, sono molteplici: è una fonte rinnovabile e pulita, a bassissimo impatto ambientale, caratteristica che ha effetti positivi sulla salute degli abitanti e sull’ambiente; contribuisce ad un mix energetico equilibrato e alla sicurezza energetica, utilizzando risorse presenti sul territorio, e contribuisce a creare occupazione con investimenti e progetti a lungo termine.

Il valore del geotermico è ben noto ad Enel Green Power, che con 768,6 MW di potenza installata tra Europa e Nord America è leader mondiale in questa tecnologia. In Italia, in particolare, EGP gestisce un complesso tra i più grandi del mondo: 722,2 MW netti che producono oltre 5 miliardi di kWh l’anno, il consumo medio annuo di circa 2 milioni di famiglie.

Gli impianti si trovano tutti in Toscana, una regione dall’elevatissimo potenziale geotermico con ulteriori margini di sfruttamento: solo di recente, infatti, sono iniziati i test di caratterizzazione del pozzo geotermico Montieri, in grado di fornire una potenza elettrica superiore a 10 megawatt. I test fanno seguito a quattro mesi di esplorazioni, che hanno permesso di raggiungere la quota finale di 3447 metri di profondità. L’apertura del pozzo Montieri 5 fa parte del progetto di sviluppo della centrale geotermoelettrica Chiusdino 1, e l’energia rinnovabile prodotta contribuirà ad evitare l’utilizzo di 20.000 tonnellate di olio combustibile all’anno e emissioni di circa 60.000 tonnellate di CO2 all’anno.

EGP è anche presente nei mercati americani: opera con 46,5 MW negli Stati Uniti, dove ha realizzato la prima centrale ibrida al mondo geotermica-fotovoltaica, mentre in America Latina, con la ricezione del permesso ambientale per la costruzione dell’impianto di Cerro Pabellón, EGP costruirà la prima centrale geotermica di tutto il Sud America, nel deserto di Atacama in Cile.

Enel in America sulle ali del vento

eolico_enel-2Il vento di Enel soffia ormai con decisione in mezzo mondo: dall’Europa (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Grecia, Bulgaria e Romania) alle Americhe (Canada, Usa, Messico, Costa Rica, Brasile e Cile).

In particolare, al di là dell’oceano Atlantico il Gruppo Enel è impegnato in numerosi progetti di rilevante impegno organizzativo, ingegneristico e finanziario.

Nei giorni scorsi sono iniziati negli Usa i lavori per la grande centrale di Buffalo Dunes (Kansas), in partnership tra Enel Green Power (49%) e GE Energy Financial Services. Si tratta di una delle maggiori centrali eoliche su terra, che prevede l’installazione di 135 turbine per una potenza totale di 250 MW. Con un investimento di circa 370 milioni di dollari, l’impianto dovrebbe essere completato entro la fine dell’anno: sarà in grado di generare elettricità sufficiente per alimentare 85.000 abitazioni americane (oppure, per fare un confronto, un numero doppio di abitazioni europee, dato il diverso livello di consumi).

All’altro capo delle Americhe, si consolida la presenza di EGP in terra cilena. La società ha infatti vinto la gara pubblica bandita per la realizzazione dell’impianto denominato di Sierra Gorda Este, situato nella regione di Antofagasta. In particolare, EGP si è aggiudicata il diritto esclusivo di sviluppare, costruire e gestire fino a 130 MW di capacità eolica. L’impianto si aggiungerà a quello di Talinay, entrato in esercizio il mese scorso con una capacità installata di 90 MW ed una produzione prevista di 200 milioni di kWh all’anno.

Sono poi in corso i lavori per la realizzazione di tre parchi eolici ubicati nello stato brasiliano di Bahia: i nuovi impianti, denominati “Cristal”, “Primavera” e “Sao Judas”, avranno insieme una capacità installata di 90 MW e a regime saranno in grado di produrre  circa 400 milioni di kWh all’anno.

Complessivamente, oltre a quelli in costruzione, nelle Americhe il Gruppo Enel ha oggi in esercizio impianti eolici per 1.089 MW, di cui 831 MW negli Usa e in Canada, e 258 MW nell’America Latina.

Enel, gli USA e la lungimiranza

conti_14_308In “un’epoca di forti cambiamenti” dove assistiamo al ribaltamento di “paradigmi consolidati a cui siamo stati abituati fino a oggi” servono “politiche lungimiranti” e “un impegno condiviso da governi e istituzioni”. Per l’ad di Enel, Fulvio Conti, è questa la lezione che arriva oggi dagli Stati Uniti e dalla “Rivoluzione energetica americana”, espressione sintetica del nuovo corso impresso agli Usa dal presidente Obama e titolo dell’incontro promosso il 19 marzo all’Auditorium Enel di Roma, in collaborazione con l’Ambasciata Usa in Italia.

Nell’intervento di apertura dei lavori Conti ha delineato i tratti fondamentali dello scenario economico globale con “l’Europa, che rallenta o retrocede,” “le economie emergenti, con Cina e India in testa, che hanno ormai assunto un trend di crescita stabilmente positivo” e il nuovo protagonismo di America Latina, “Asian Tigers” e anche Paesi dell’Africa.

L’inurbamento crescente e l’aumento del ceto medio nei Paesi emergenti vanno di pari passo alla crescita esponenziale dei dispositivi tecnologici connessi in rete come anche alla domanda mondiale di risorse, materie prime ed energia.

“Secondo le stime della International Energy Agency – ha ricordato Conti – nel 2035 la domanda mondiale di energia primaria sarà del 35% superiore rispetto a quella del 2010”. Ma oggi  “nel mondo ancora 1,3 miliardi di persone – una su cinque – non ha accesso all’energia elettrica”.

L’energy divide evidenzia le sfide alle quali è chiamata la comunità internazionale ormai obbligata a realizzare uno sviluppo tecnologico diffuso e a trovare un nuovo equilibrio, locale e globale, della sicurezza degli approvvigionamenti.

Per Conti “un tema centrale, nell’immediato futuro, sarà coniugare il sicuro accesso all’energia anche per le fasce più disagiate della popolazione al migliore sfruttamento delle risorse disponibili e un sistema logistico di distribuzione in grado di far funzionare le megalopoli”.

L’efficienza energetica rappresenta un nodo centrale per lo sviluppo di un settore nel quale emergono un nuovo profilo di utente, più consapevole e attento, servizi più complessi “capaci di incrociare le esigenze di risparmio a quelle della sostenibilità ambientale”, infrastrutture elettriche  che “diventano sempre più interattive ed interconnesse” per integrare tutte le tecnologie più innovative.

Per rispondere e guidare questi cambiamenti “Il ruolo delle aziende e dei governi non può rimanere invariato” perché sono chiamate a “intercettare i segnali e le nuove esigenze che esprimono i cittadini” e costruire politiche energetiche di lungo termine.

Gli Usa sono oggi un esempio del cammino di transizione verso una produzione di energia sostenibile capace di sostenere economia e produttività. Per l’amministrazione Obama “L’obiettivo strategico è quello sviluppare e garantire l’approvvigionamento energetico, fornire strumenti utili per ridurre i costi e risparmiare energia e investire in innovazione ed energia pulita”.

Le parole chiave della visione lungimirante sino ad oggi dimostrata dagli Usa sono città sostenibili, “4,5 miliardi dollari di investimenti per modernizzare l’infrastruttura elettrica e sviluppare le smart grids”, aumento della capacità rinnovabile, cresciuta del 60% dal 2008 ad oggi, ma anche “il riavvio della costruzione di centrali nucleari” e “investimenti in tecnologie CCS e carbone pulito”.

Il grande sviluppo di shale-gas e dello shale-oil in America sta inoltre portando ad una vera e propria rivoluzione energetica nel Paese che permette a Washington di “ puntare ad anticipare l’ambizioso obiettivo dell’autosufficienza energetica”.

L’Europa, pur con condizioni molto diverse da quelle degli Usa, è chiamata alla stessa lungimiranza “per sviluppare un approccio energetico strategico coordinato e programmi che portino il vecchio continente a superare l’insostenibilità del suo attuale sistema energetico”.

Alle criticità rappresentate da emissioni di gas serra, sicurezza di approvvigionamento, competitività, costi energetici e scarsi investimenti l’Europa deve rispondere “con una sola voce”, ha detto Conti “per garantire l’efficienza e la coerenza nell’affrontare queste problematiche”.

Oggi l’Europa importa oltre il 50% dei suoi fabbisogni di energia primaria, quasi il 60% per il gas e l’82% per il petrolio” ma nella consapevolezza che “non potrà mai raggiungere l’indipendenza energetica alla quale puntano gli Stati Uniti” deve porsi l’obiettivo di gestire al meglio la sua dipendenza energetica soprattutto attraverso “un impegno condiviso da Governi e Istituzioni” che devono trasformarsi in motori del cambiamento.

Enel risponde a questo compito storico misurandosi ogni giorno con oltre 500 milioni di persone con le quali entra in contatto nei 40 Paesi dei 4 continenti dove è presente. Innovazione costante, leadership nel settore delle rinnovabili con “soluzioni che ci vedono esportatori di tecnologia anche negli USA”, capacità di esportare know-how  tecnico nei Paesi emergenti. Per Conti sono i principali elementi dell’attività globale di Enel che hanno permesso al Gruppo di accreditarsi “di fronte alle istituzioni e al mondo industriale come uno degli operatori mondiali di riferimento nel settore dell’energia elettrica” che sempre di più rappresenta “ il vettore energetico più pulito, efficiente ed economico”.

Le rinnovabili di Enel Green Power conquistano l’America

1657746-1_IMGRID-1Con 88 impianti attivi negli USA e più di 1100 MW di potenza rinnovabile installata, Enel Green Power è una presenza importante nel mercato energetico statunitense.

Gli USA sono infatti uno dei mercati di maggiore interesse per EGP: oltre alla disponibilità di risorse naturali, come in Nevada, caratterizzato dalla compresenza di giacimenti geotermici e di un ottimo irraggiamento solare, il Paese è terreno fertile per lo sviluppo delle rinnovabili anche da un punto di vista politico.

Come spiega Robert Manasse, Senior Vice President di EGP North America, “nel corso degli ultimi quattro anni l’amministrazione Obama ha dimostrato sostegno costante alle rinnovabili. Recentemente, ad esempio, la Casa Bianca ha chiesto al Congresso di rendere permanenti e rimborsabili gli incentivi, basati sulla produzione dei singoli impianti”.

L’amministrazione Obama, dunque, sta puntando decisamente sullo sviluppo delle rinnovabili per ridurre le emissioni e contrastare il cambiamento climatico; un politica che il Presidente è in grado di perseguire anche senza l’appoggio del Congresso, grazie ai poteri attribuiti all’EPA (Environmental Protection Agency) dalla Corte Suprema, nel 2007.

In un contesto come questo, nel corso del 2012, EGP ha inaugurato il grande parco eolico di Rocky Ridge (luglio 2012), della capacità di 150 MW, e ha ulteriormente ampliato la potenza fotovoltaica della centrale di Stillwater, il primo impianto ibrido al mondo geotermico-fotovoltaico (33 MW geotermici e 26 fotovoltaici), premiato nel 2012 agli GEA Honors Awards.

Sono inoltre in realizzazione le grandi wind farm di Chisholm View (235 MW) in Oklahoma e Praire Rose (199,3 MW) in Minnesota, mentre a Cove Fort, nello Utah, EGP realizzerà un innovativo impianto geotermico a ciclo binario da 25 MW.

EGP North America è presente anche in Canada con tre impianti per 124 MW.

Dal vento alla terra, tutta l’energia di Enel Green Power

1656984-1_IMGRID-1Il 2012 è stato un anno di grande importanza per Enel Green Power che ha rafforzato la propria presenza nei mercati internazionali più promettenti, consolidandosi allo stesso tempo in quelli maturi.

La tecnologia che ha garantito la crescita più consistente è stata l’eolico con un aumento di 3.924 MW (+31,6%)*, un settore di estrema importanza per EGP, che oltre a prendere parte come protagonista all’apertura di nuovi impianti, a livello mondiale, investe nella ricerca di soluzioni per migliorare l’efficienza di questa tecnologia.

Nel corso degli ultimi mesi, EGP ha inaugurato due impianti eolici in Messico, Bii Nee Stipa II e Bii Nee Stipa III, e gli impianti di Cutro e Pietragalla in Italia, ed ha gettato solide basi per proseguire la propria crescita nel 2013. Attraverso la controllata Enel Brasil Participacoes, infatti, ha avviato i lavori per la realizzazione di tre parchi eolici nello stato brasiliano di Bahia: gli impianti “Cristal”, “Primavera” e “Sao Judas” per una potenza complessiva di 90 MW. Sempre in America Latina, EGP si è aggiudicata una gara pubblica per la realizzazione di un impianto eolico da 102 MW nell’Istmo di Tehuantepec, nello stato di Oaxaca in Messico.

Anche il geotermico, settore tecnologico in cui EGP detiene una storica leadership mondiale, si caratterizza come un vettore di crescita di grande interesse: questa tecnologia è al centro di un piano di sviluppo a livello internazionale che vede EGP impegnata, oltre che in Italia, in Nord America, in Turchia e in America Latina. La crescita degli investimenti al 2016, infatti, prevede di destinare il 16% di 6,1 miliardi di euro proprio allo sviluppo del geotermico.

Tra Italia e Usa, la potenza geotermica totale già installata è di 775 MW. In Cile, dove stanno per iniziare i lavori per il primo impianto da 40 MW, Enel si è aggiudicata nel 2012 tre nuove concessioni, portando il totale a 8 e confermando il proprio primato nel Paese. In Turchia, grazie all’accordo con il partner turco Uzun, EGP è il primo investitore estero a operare nel settore dell’esplorazione geotermica.

Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, la maggiore crescita relativa è avvenuta nell’ambito delle tecnologie solari: con un incremento di 86 MW si è ottenuto un sorprendente +128,4%. EGP ha accresciuto la propria capacità installata anche nell’idroelettrico (+3,8%) grazie all’apertura di nuovi impianti per 96 MW.

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