Enel: l’Italia tra 10 anni tra energia pulita e rinnovabili
“Se oggi la produzione italiana da fonti rinnovabili è attorno al 44%, già nel 2030 arriveremo a sfiorare il 60%”. E ancora: “Di qui al 2050 probabilmente le fonti fossili saranno sparite”. Ad affermarlo l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, in una recente intervista rilasciata a Il Messaggero.
Sono previsioni legate a fatti, dati e tendenze che vengono dallo scenario globale dell’energia, trovano riprova nel contesto italiano e conferma operativa nell’operato di Enel lungo tutta la Penisola.
La strada che porta al 2050 e alla completa trasformazione dello scenario energetico nazionale è lunga e ancora da scoprire. Per Francesco Starace entro quella data “non ci sarà quasi più nulla di termico. Per il resto è difficile prevedere quale sarà il mix di rinnovabili che in quel tempo si sarà imposto”.
Il cammino che ci attende parte da una situazione già in atto che l’AD di Enel pone a premessa: “In Italia, come in gran parte d’Europa, abbiamo una sovrabbondanza produttiva dovuta a investimenti sbagliati del passato. Ci troviamo così ad affrontare una progressiva obsolescenza del parco di generazione. Per questo abbiamo scelto di dismettere 23 centrali termoelettriche. Verranno totalmente smontate e diventeranno altro: musei, centri commerciali, centri sportivi”.
Con il progetto Futur-E Enel sta infatti coinvolgendo amministrazioni pubbliche, imprese e comunità locali per individuare una nuova destinazione d’uso a siti produttivi termoelettrici ormai non più competitivi e in buona parte già fermi da tempo. È di questi giorni l’avvio della procedura di acquisto e riqualificazione della storica centrale di Montalto di Castro (Viterbo) che fa seguito ad un’analoga iniziativa per quella di Rossano (Cosenza), al concorso di idee per il sito di Alessandria e alla vendita dell’impianto di Porto Marghera (Venezia).
Il progressivo tramonto della generazione convenzionale porterà le rinnovabili ad una nuova crescita. “I tempi saranno dettati dalla conclusione del ciclo ventennale delle autorizzazioni” spiega Starace. “Inoltre, tra qualche anno la maggioranza dei campi eolici avrà superato i 12-15 anni di vita. A quel punto, semplicemente cambiando le macchine e grazie alle nuove tecnologie, potremo ottenere fino al 70% di energia prodotta in più sullo stesso campo eolico, senza la necessità di occupare altro suolo”.
“La certezza di un orizzonte a lungo termine, con contratti a lungo termine e aste competitive” permetterà di avviare un nuovo periodo di crescita delle rinnovabili senza il bisogno di incentivi a patto che “non ci sia la frammentazione regolatoria avuta finora”.
Energia pulita e sviluppo low carbon cresceranno in Italia insieme alle nuove tecnologie e alla diffusione di soluzioni smart che già oggi hanno cominciato a diventare operative in buona parte del territorio nazionale. Generazione distribuita, digitalizzazione della rete e implementazione delle clean technology dagli impianti di produzione alla case degli italiani aumenteranno sempre più la loro rilevanza contribuendo alla trasformazione dell’intero sistema.
“Il biennio 2017-2018 sarà quello dell’auto elettrica. Non sarà più relegata al ruolo di city car, a breve la vedremo in autostrada come i veicoli tradizionali”.
(Francesco Starace, amministratore delegato Enel)
La mobilità sostenibile è ormai sempre più avviata in Italia. “Stiamo conducendo uno studio con il Politecnico di Milano per capire quante colonnine dobbiamo impiantare in Italia, e dove – spiega Starace – per dare la certezza di poter viaggiare in tutta Italia senza l’ansia di rimanere con l’auto scarica. A giugno avremo il risultato. Naturalmente il nostro primo obiettivo è costruire questa rete”.