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Enel e l’Università di Firenze per la geotermia 3.0

geotermia_5_2Lo sviluppo delle geotermia della Toscana passa anche dall’università. Da sempre il distretto dell’energia della Terra che si estende tra le province di Grosseto, Pisa e Siena richiama studiosi e ricercatori da tutto il mondo, ma Larderello e gli altri siti della geotermia EGP hanno un legame particolare con le istituzioni accademiche della Regione.

A Firenze, la sede di Santa Marta della Facoltà di Ingegneria del capoluogo toscano ha ospitato in giugno il seminario “La geotermia: impiantistica e aspetti ambientali”, organizzato in collaborazione conEnel Green Power, rivolto a studenti e dottorandi del Dipartimento di ingegneria industriale.

Le geotermia 3.0 del distretto toscano è un volano di sviluppo a 360° per la regione. E anche l’evento promosso dall’università fiorentina con EGP ha voluto mettere al centro i tanti risvolti e benefici che nascono dalla secolare tradizione di utilizzo dei vapori della terra: dalla produzione di elettricità all’utilizzo del calore, dalla ricerca scientifica all’occupazione fino al turismo e alla filiera agricola.

Docenti dell’ateneo fiorentino ed esperti di EGP hanno presentato le tecnologie impiantistiche e le migliori tecniche ingegneristiche per la coltivazione dei campi geotermici finalizzata alla produzione di energia elettrica e all’utilizzo del calore.

In Toscana, considerata la culla della geotermia mondiale, il settore sta vivendo con Enel Green Power uncostante processo di innovazione che trova numerosi esempi nell’area cosiddetta tradizionale e di recente avevano già portato oltre 50 studenti del dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Firenze a visitare i siti di Larderello e Bagnore sull’Amiata, tra i Comuni di Santa Fiora e Arcidosso.

L’integrazione con altre fonti rinnovabili, la sostenibilità ambientale, la capacità di creare occupazione e promuovere una rete di imprese locali specializzate sono alcuni dei fattori che rendono la geotermia di EGP in Toscana un caso di studio sia per gli aspetti più strettamente tecnologici e industriali sia per quelli collegati al modello di business.

Toscana: turismo al top per la geotermia di Enel

350_geotermico_308x218Ci sono rinnovabili che non solo macinano record di produzione, ma anche di turismo. È il caso della geotermia di Enel Green Power in Toscana diventata vera e propria attrazione per migliaia di curiosi italiani e straniere che ogni anno visitano Larderello e le località delle colline dell’Amiata.

I dati ufficiali 2015 sul “turismo geotermico” rivelano che sono state quasi 60.000 le persone che si sono recate in visita nei luoghi della geotermia toscana. Questo flusso crescente contribuisce a rendere la fonte rinnovabile più antica – da oltre 100 anni si produce energia con i vapori delle terre attorno a Larderello – un elemento distintivo e decisivo per l’economia e la quotidianità delle comunità che vivono nelle province di Pisa, Grosseto e Siena.

Il successo turistico si aggiunge a quello energetico: la produzione di energia elettrica da fonte geotermica provvede a circa il 27% del fabbisogno elettrico regionale della Toscana.

Ad attirare maggiormente l’attenzione di turisti, associazioni, scuole e gruppi organizzati sono stati il Museo della Geotermia, il soffione dimostrativo e gli impianti di Larderello che superano le 25.000 visite.

Tra le mete preferite anche il Parco delle Biancane, il trekking geotermico lungo il sentiero “Geotermia & Vapore” da Sasso Pisano a Monterotondo Marittimo, le Centrali Aperte promosse da EGP della stagione estiva nell’area tradizionale di Larderello, Monterotondo Marittimo e Monteverdi Marittimo, nell’area senese di Radicondoli e Chiusdino e sull’Amiata, le

Particolare successo anche terme etrusco romane di Sasso Pisano nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina e per i centri e le attività del Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche (Co.Svi.G.) e la filiera agricola della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili.

La nostra sfida è fare della geotermia, per la storia che rappresenta ma anche per il futuro sostenibile di cui è foriera, un volano di sviluppo energetico ed economico ma anche un valore aggiunto per il turismo.

(Massimo Montemaggi, Responsabile Geotermia Enel Green Power)

Gli oltre 60mila visitatori registrati nel 2015 sono un successo reso possibile dalla collaborazione tra Enel Green Power, Co.Svi.G., Amministrazioni Comunali, Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili, Museo “Le Energie del territorio” di Radicondoli, Centro Visite del Parco delle Biancane di Monterotondo Marittimo, Regione Toscana, Pro Loco e Associazioni dei territori geotermici che hanno lavorato insieme sulla promozione e sulla cura degli itinerari di visita, facendo dei luoghi della geotermia un punto di riferimento per il turismo nazionale e internazionale.

In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia a livello internazionale.

Delle 34 centrali geotermoelettriche di Enel Green Power, 15 sono in provincia di Pisa per un totale di 16 gruppi di produzione; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi; infine, altre 10 si trovano nella provincia di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. Il 2015 ha fatto registrare il record di produzione con 5.820 GWh che, oltre a fornire elettricità da fonte rinnovabile, forniscono calore utile a riscaldare circa 10.000 utenze nonché quasi 30 ettari di serre, caseifici e ad alimentare l’importante filiera agricola, gastronomica e turistica.

 

Enel, la geotermia è trasparente

Geotermia_bassa_entalpiaGeotermia amica dell’ambiente, trasparente e anche on line. Per gli abitanti del comune toscano di Arcidosso e per chiunque voglia conoscere quotidianamente attività, dati ambientali e informazioni sugli impianti geotermici di Enel Green Power nel territorio è ora disponibile una nuova fonte di informazione via internet, sempre aggiornata.

Il sito web del Comune di Arcidosso ospita una pagina interamente dedicata all’informazione sull’attività degli impianti Bagnore 3 e 4: quotidianamente pubblica dati e informazioni sull’attività delle centrali insieme a studi e articoli dell’Azienda sanitaria regionale (Ars) e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpat). La sezione varata dal Comune toscano si aggiunge alle pagine dedicate alla qualità dell’aria già da tempo online sul sito di Enel Green Power dove è possibile visualizzare i dati delle sei stazioni di rilevamento operanti nel distretto geotermico secondo quattro diverse opzioni temporali: dalla media sulle 24 ore a quella tra le 72 e le 96 ore.

L’impianto EGP di Bagnore è dotato delle migliori soluzioni tecnologiche per il controllo delle performance ambientali tra cui gli impianti di Abbattimento del Mercurio e dell’Idrogeno Solforato (AMIS) – implementati in tutte le centrali geotermiche di EGP della Toscana – e quello di abbattimento dell’ammoniaca.

La qualità dell’aria nei pressi degli impianti geotermici di EGP in Toscana viene costantemente monitorata e proprio Bagnore 4 è stato oggetto di particolari attività di controllo in occasione del periodo di avviamento, iniziato nel settembre 2014 e conclusosi a giugno 2015 con l’entrata della centrale in fase di regime. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) ha seguito il monitoraggio attraverso periodici controlli, prima in cantiere poi in centrale, e verificando le concentrazioni in aria di idrogeno solforato (H2S). Al termine del periodo di monitoraggio l’Agenzia ha integrato e validato i dati raccolti da EGP attraverso la sua rete di centraline confermando che “i valori rilevati si sono sempre mantenuti molto lontani dal limite di cautela sanitaria riportato nella Linea Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (150 µg/m³ come media delle 24 h)”.

L’attenzione per l’ambiente della geotermia EGP, oltre che nelle tecnologie come i sistemi AMIS 8 sul sito di EGPe per il monitoraggio delle emissioni, si traduce in Toscana in un mix di interventi che vanno dalla riqualificazione dell’impianto di Sasso Pisano alla collaborazione con le amministrazioni locali per la valorizzazione di percorsi e siti turistici nel distretto geotermico sino allo sviluppo di soluzioni per utilizzare l’energia del vapore nelle produzioni agricole, casearie e persino in un birrificio locale. È recente, in questo senso, l’intesa per la realizzazione di infrastrutture come la “piscina geotermica”, un servizio pubblico che Enel costruirà gratuitamente in località Aiole, al confine tra i comuni di Arcidosso e Santa Fiora, dando seguito alla firma dell’accordo con la Regione Toscana che, tra l’altro, garantisce energia a prezzi scontati per le PMI di 16 comuni del distretto geotermico.

 

Enel e il “made in Italy” che dà energia pulita agli Usa

sustainability_cover_2014La geotermia italiana cresce, nel Bel Paese e negli Stati Uniti. Mentre è stato ufficializzato il nuovo record tricolore di produzione del settore nel nuovo anno – più 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2015 – all’estero, in particolare nel deserto del Nevada (Usa), competenze e know how della geotermia italiana hanno dato forma a un esempio di innovazione unico al mondo: l’impianto ibrido di Stillwater di Enel Green Power.​

Stillwater è un hub dell’innovazione di EGP dove tre tecnologie rinnovabili differenti sono raccolte in un unico impianto ibrido il cui ultimo stadio di evoluzione è stato inaugurato il 29 marzo scorso alla presenza, tra gli altri, del presidente del consiglio italiano, Matteo Renzi, dell’AD di Enel, Francesco Starace, dell’AD di EGP, Francesco Venturini, e dal governatore dello Stato del Nevada Brian Sandoval.

Innovazione e ibridazione sono due parole chiave dell’impianto EGP negli Usa ormai da diversi anni. Stillwater è entrato in funzione nel 2009 con il completamento della centrale geotermica; nel 2012 è stato integrato con un’unità di solare fotovoltaico da 26,4 MW – all’epoca uno dei maggiori impianti del suo genere negli Usa; nel 2015 è stato sviluppato l’ultimo tassello con la costruzione del sistema solare termodinamico per operare in combinazione con l’esistente centrale geotermica.

Le tre fonti rinnovabili unite per la prima volta nello stesso sito, hanno permesso a EGP di sfruttare appieno le attività già installate, creando un impianto complessivamente più efficiente e produttivo. L’integrazione permette di incrementare la disponibilità della risorsa energetica rinnovabile e ridurne l’intermittenza. Il geotermico e il solare (termodinamico e fotovoltaico) sono complementari, poiché la produzione del solare aumenta nei giorni più caldi e soleggiati dell’anno, quando l’efficienza termica dell’impianto geotermico è inferiore. La maggiore erogazione di potenza nelle ore di picco consente inoltre un profilo di produzione più load-following. Nel contempo, la condivisione delle infrastrutture esistenti promuove un risparmio dei costi e una riduzione dell’impatto ambientale dell’impianto per unità di energia prodotta e consegnata.

L’eccellenza e il ruolo pionieristico di Stillwater sono documentati sia dai riconoscimenti attribuiti all’impianto sia dai risultati delle ricerche svolte per misurare performance e vantaggi del sistema ibrido. La centrale è stata insignito del premio Geothermal Energy Association Honors nel settore “Progresso tecnologico” per quattro anni consecutivi, nel 2012, 2013, 2014 e 2015. In base ai risultati di una ricerca condotta fra marzo e dicembre 2015, l’integrazione di un impianto solare termodinamico a 2 MW con un geotermico a 33,1 MW ha consentito un incremento complessivo della produzione di Stillwater del 3,6% rispetto al solo geotermico. Questi risultati sono stati ulteriormente confermati da uno studio sull’integrazione fra geotermico e solare termico, ed è la prima volta che i dati empirici prodotti da un impianto ibrido commerciale convalidano un modello ibrido teorico. Questo lavoro, è stato svolto nel quadro dell’accordo cooperativo di ricerca e sviluppo (CRADA) con il National Renewable Energy Laboratory (NREL) e Idaho National Laboratory (INL), sotto la supervisione dell’Ufficio tecnologie geotermiche del Dipartimento statunitense dell’energia.

 

Italia, Germania e Norvegia con Enel per la geotermia del futuro

Geotermia_Larderello_4Dove può nascere la geotermia del futuro? Là dove è stata inventata e si è sviluppata in oltre 100 anni di storia: a Larderello. Il progetto Descramble, finanziato dall’Ue ha scelto la località toscana per spingere la tecnologia rinnovabile più antica verso una nuova frontiera.

Un team di ricercatori di Italia, Norvegia e Germania, coordinato da Enel Green Power, sta sviluppando il progetto per dimostrare che gli impianti geotermici possono funzionare estraendo acqua con valori di pressione 218 volte superiori a quelli in superficie e sottoposta a temperature pari a circa 374°C.

Grazie a tecnologie innovative, Descramble tenta di arrivare tra 3 e 3,5 km sotto la superficie terrestre dove le condizioni ambientali estreme portano l’acqua a raggiungere quello che è chiamato uno stato “supercritico” ovvero una condizione fisica in cui si riscontrano allo stesso tempo alcune proprietà tipiche dello stato liquido ed altre tipiche dello stato gassoso. Tali condizioni, assolutamente particolari, decuplicano il potenziale energetico dell’acqua.

L’obiettivo principale del progetto è sviluppare le tecnologie per trivellare ed estrarre questa “acqua supercritica” che permetterebbe agli impianti geotermici di ridurre il numero di pozzi necessari per unità di produzione elettrica, con un conseguente risparmio sui costi e il rafforzamento della competitività del settore.​

L’investimento dell’Ue nel progetto di ricerca – 6.753.635 euro di cofinanziamento su 15.615.955 euro di costo totale – rientra nel 7° Programma Quadro dell’UE. Descramble fa parte delle iniziative volte ad aumentare l’uso delle rinnovabili e ridurre la dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili importati.

 

Enel, se anche la piscina diventa geotermica

geotermia_5_2Una piscina pubblica, riscaldata dalla geotermia toscana di Enel. Sorgerà al confine tra i comuni di Arcidosso e Santa Fiora, sul versante grossetano del Monte Amiata, e verrà realizzata da EGP con un investimento di circa 2 milioni di euro per poi essere ceduta gratuitamente alle amministrazioni pubbliche delle due cittadine.​

La piscina geotermica sarà costituita da una struttura di 1.850 metri quadrati, con copertura in legno lamellare ed esterni interamente in vetro, e comprende tre vasche: una semi-olimpionica da 25×16,8 metri, una per bambini e la terza dedicata a fitness, acqua-gym e attività di riabilitazione. L’impianto fa parte dell’accordo tra Enel Green Power e Regione Toscana siglato in marzo e rientra nelle iniziative collegate al progetto della costruzione della centrale di Bagnore 4.

L’integrazione con il territorio è una caratteristica costante dell’attività geotermica di Enel in Toscana. Gli oltre 5 miliardi e mezzo di KWh prodotti dai 34 impianti di EGP nelle province di Grosseto, Pisa e Siena corrispondono al consumo medio annuo di oltre due milioni di famiglie della regione e forniscono calore utile a riscaldare circa 9.500 utenti ma anche 28,5 ettari di serre, caseifici e ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica.

La geotermia di Enel Green Power in Toscana è una storia di eccellenza ed esperienza radicata nel contesto locale e aperta all’orizzonte internazionale. Nel 2015 le centrali EGP delle quattro aree geotermiche (Larderello, Radicondoli, Lago Boracifero e Piancastagnaio/Amiata) hanno fatto registrare un nuovo record assoluto di produzione raggiungendo i 5.584 GWh – il precedente primato era del 2014 con 5.301 GWh.

Primati e performance del più antico complesso geotermico del mondo sono resi possibili dall’ottimizzazione tecnologica degli impianti, la cui efficienza nel 2015 è stata superiore al 98%, e dalla disponibilità dei pozzi minerari gestiti da Enel Green Power nell’ottica di una coltivazione geotermica attenta all’ambiente e all’equilibrio del intero ciclo.

Il know how della geotermia che matura in Toscana è oggi esportato nelle Americhe, in Europa e anche in Africa. L’esperienza di EGP è all’origine di progetti come Cerro Pabellón in Cile, il primo impianto geotermico di tutto il continente latinoamericano, o Stillwater negli Usa, unico impianto ibrido al mondo che integra geotermia, solare fotovoltaico e termodinamico. La dimensione internazionale dei progetti EGP porta nel mondo tecnici, ingegneri ed esperti del centro eccellenza Geo di Larderello; nel contempo apre opportunità e mercati per le imprese specializzate del territorio geotermico toscano che hanno maturato competenze ed expertise di settore proprio grazie alla collaborazione con Enel nei 34 impianti operativi tra le province di Pisa, Grosseto e Siena.

 

Geotermia di Enel: la qualità (dell’aria) si sente

Geotermia_Italia“I valori rilevati si sono sempre mantenuti molto lontani dal limite di cautela sanitaria riportato nella Linea Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (150 µg/m³ come media delle 24 h)”. La dichiarazione è dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) al termine del periodo di monitoraggio svolto sulla centrale geotermica di Enel Green Power, Bagnore 4, al confine tra i comuni di Santa Fiora e Arcidosso in provincia di Grosseto.

Il controllo della qualità dell’aria svolto dall’Arpat ha interessato il periodo di avviamento dell’impianto di EGP iniziato nel settembre 2014 e conclusosi a giugno 2015 con l’entrata della centrale in fase di regime. L’Agenzia ha seguito il monitoraggio attraverso periodici controlli, prima in cantiere poi in centrale, e verificando le concentrazioni in aria di idrogeno solforato (H2S).

Con due centraline di rilevamento mobili, posizionate in località Bagnoli e Le Aiuole nel comune di Arcidosso, l’Agenzia ha svolto attività di misurazione che hanno permesso l’integrazione e validazione dei dati raccolti da EGP attraverso la sua rete di centraline fisse posizionate ad  Arcidosso, Bagnore, Santa Fiora e Merigar.

Il monitoraggio dell’Arpat ha previsto l’elaborazione settimanale dei dati raccolti a partire dal 16 settembre 2014 fino al 31 dicembre 2015, portando alla pubblicazione di 66 bollettini, resi disponibili sul sito istituzionale dell’Agenzia.

L’impianto EGP di Bagnore è dotato delle migliori soluzioni tecnologiche per il controllo delle performance ambientali tra cui gli impianti di Abbattimento del Mercurio e dell’Idrogeno Solforato (AMIS) – implementato in tutte le centrali geotermiche di EGP della Toscana – e quello di abbattimento dell’ammoniaca.

L’attenzione per l’ambiente della geotermia EGP si traduce in Toscana in un mix di interventi che vanno dalla riqualificazione dell’impianto di Sasso Pisano alla collaborazione con le amministrazioni locali per la valorizzazione di percorsi e siti turistici nel distretto geotermico sino allo sviluppo di soluzioni per utilizzare l’energia del vapore nelle produzioni agricole, casearie e persino in un birrificio locale. È recente, in questo senso, l’intesa per la realizzazione di infrastrutture come la “piscina geotermica”, un servizio pubblico che Enel costruirà gratuitamente in località Aiole, al confine tra i comuni di Arcidosso e Santa Fiora, dando seguito alla firma dell’accordo con la Regione Toscana che, tra l’altro, garantisce energia a prezzi scontati per le PMI di 16 comuni del distretto geotermico.

 

Toscana: a scuola di geotermia con Enel

Geotermia_bassa_entalpiaA Santa Fiora, in provincia di Grossetto (Toscana), la geotermia si impara sui banchi di scuola. Enel Green Power ha infatti firmato un accordo con l’Istituto tecnico economico (Ite) del comune amiatino per dare il via a un corso sperimentale di formazione per i giovani studenti dedicato alle conoscenze delle tecnologie geotermiche e alla loro integrazione con le competenze professionali già previste nell’insegnamento. ​

“Il rapporto tra scuola e lavoro a Santa Fiora si consolida e concretizza” ha sottolineato Federico Balocchi sindaco del comune amiatino in provincia di Grosseto. “La collaborazione con Enel Green Power consente di aprire un percorso che faciliterà l’accesso all’azienda dei ragazzi che frequentano l’Ite. Di questo risultato ringraziamo la scuola e Enel per la disponibilità dimostrata”.

“Per la scuola è molto importante rendere organica la relazione con una grande azienda come Enel. I nostri ragazzi avranno una motivazione in più e un’offerta formativa certamente più ricca, proprio nel territorio”. Ha affermato Fabio Maria Risolo, dirigente dell’Istituto.​

Il corso sperimentale prenderà il via nel mese di marzo 2016 e vedrà in cattedra docenti dell’Istituto, per le lezioni tecniche generali, ed esperti di Enel Green Power per l’insegnamento specifico sulla geotermia e sulle caratteristiche tecniche di impianti e tecnologie. Il corso destinato ai diplomati degli ultimi tre anni che hanno frequentato l’Ite stesso e ai diplomandi dell’attuale anno scolastico.

Il percorso formativo prevede una prova d’esame con verifica finale corredata da certificazione dell’Agenzia formativa abilitata che permetterà agli alunni dell’Ite di accedere ai prossimi colloqui organizzati da EGP per la selezione dei candidati da inserire nelle graduatorie interne utili alle future assunzioni.

L’Ite di Santa Fiora era l’unico istituto tecnico di un comune del distretto geotermico toscano sede di impianto che non rilasciava un titolo di studio riconosciuto come valido per l’accesso alle selezioni Enel. Grazie all’accordo, già da quest’anno scolastico, anche i ragazzi del Tecnico economico di Santa Fiora avranno la possibilità di fare domanda per inserirsi nelle graduatorie di EGP.

 

Da Enel sconti in bolletta per le PMI del distretto geotermico

Geotermia_EnelSconti sino al 10% sulla bolletta elettrica per le piccole e medie imprese di 16 comuni del distretto geotermico toscano. È il frutto dell’accordo stabilito dal protocollo di intesa siglato da Enel e Regione Toscana che sancisce quanto già stabilito nel maggio del 2013.​

L’offerta scontata di Enel per la fornitura di energia elettrica prevede una riduzione fino al 10 per cento in bolletta per le piccole e medie imprese che si trovano nei territori dei soffioni boraciferi. Il prezzo dell’energia elettrica viene allineato a quello destinato ai grandi clienti industriali.

I 16 comuni interessati dall’offerta dedicata alle PMI si trovano nei territori dei soffioni boraciferi tra le province di Pisa e Grossetto e sono: Pomarance, Castelnuovo Valdicecina, Montecatini Valdicecina, Monterotondo Marittimo e Monteverdi Marittimo (Pisa); Arcidosso, Castel del Piano, Roccalbegna, Santa Fiora, Montieri, e del senese: Abbadia San Salvatore, Chiusdino, Piancastagnaio, Radicofani, Radicondoli, San Casciano dei Bagni (Grosseto).

È un’opportunità per le PMI che, pur consumando meno dei grandi impianti industriali possono usufruire delle stesse tariffe con vantaggi immediati sui costi di produzione e trovare così un sostegno per riagganciare il treno della ripresa economica.

“È un’offerta molto importante perché, assieme a quella già praticata a prezzi vantaggiosi per il calore, rappresenta una forma di attrazione per le imprese in queste aree, compensando così nei fatti i maggiori costi legati alla logistica” ha affermato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha aggiunto “Ringraziando Enel per questi interventi auspichiamo che anche altre realtà produttive del settore energia possano praticare offerte simili in quelle aree o in altre perché il tema del costo dell’energia è fattore concorrenziale ormai strategico per l’impresa toscana”.

 

Enel, una geotermia da esportazione

Geotermia_Larderello_4Tre F e una G. Il “made in Italy” da esportazione è conosciuto nel mondo con il terzetto furniture, food and fashion. Ma insieme ad atelier sartoriali e grandi case di moda, a imprese agricole ed alimentari che tramandano l’antica tradizione dei vini e del cibo e alle aziende e botteghe artigiane che trasformano in prodotto la cultura del bello e del particolare c’è un’altra eccellenza tutta italiana che compete a livello globale pur senza apparire sulle copertine di riviste patinate, nel product palcement dei film o sulle tavole di ristoranti stellati: è la geotermia.​​

La geotermia è come un arte alla quale si viene “iniziati” perché le attività di perforazione e, ancor prima, di individuazione dei serbatoi di vapore richiedono competenze tecniche ed esperienza che pochi ingegneri e tecnici al mondo hanno. I 200 scienziati-esploratori che compongono il Drilling team e il Centro di eccellenza geo di Enel Green Power sono i tenutari di questa “sapienza della terra” che necessità un mix di conoscenze di meccanica, chimica, termo e fluidodinamica, alle quali è indispensabile aggiungere tanta esperienza sul campo.

L’evoluzione delle tecnologie che la geotermia sta registrando negli ultimi decenni sta aprendo orizzonti sempre nuovi per la filiera. Dalle sperimentazioni per utilizzare le cosiddette hot dry rocks avviate negli anni Ottanta del Novecento allo sviluppo odierno dei sistemi di terza generazione, chiamati enhanced ed engineered geothermal systems, il miglioramento delle tecniche di perforazione è costante. Enel Green Power, grazie alla lunga tradizione che trova le sue radici nel distretto geotermico della Toscana, è tra i protagonisti di questa strada di innovazione globale.

Il “made in Italy” della geotermia fa scuola nel mondo grazie al Centro eccellenza Geo e al Drilling team di EGP che hanno avviato gruppi operativi a Reno, in Nevada (Usa), e a Santiago del Cile, e allo stesso tempo richiamano agli impianti di Larderello e dell’Amiata esperti, delegazioni ufficiali di governi ma anche giovani studenti universitari da tutti i continenti.

Occupazione, indotto locale e filiera industriale sono poi l’ulteriore frutto di questa eccellenza “made in Italy” targata Enel Green Power. Come dimostrano i dati del 2015, 82 giovani del territorio sono stati assunti da EGP negli ultimi 20 mesi e il coinvolgimento dell’imprenditoria e dell’artigianato locale è passato dall’11% del 2010 al 21% del 2015 sul totale delle commesse geotermiche Enel Green Power, attestandosi sui 25,5 milioni di euro nei primi 10 mesi dell’anno.

Oltre 260 gare l’anno per un totale di circa 150 milioni di euro rappresentano un importante opportunità per le imprese locali e l’indotto dell’area. Tra i settori interessati vi sono coibentazioni, sostegni per vaporodotti, riparazioni reattori, manutenzione edifici, global service, revisioni impianti perforazione, riporti su piani turbina e fornitura palette.

La crescita dell’indotto locale registrata nel 2015 è un punto di partenza per ulteriori sviluppi che possono portare le aziende del distretto geotermico a competere anche a livello internazionale. La specializzazione nel settore dell’elettromeccanica delle aziende toscane nasce dalla loro collaborazione con Enel Green Power che trasferisce know how ed esperienze sempre più specialistiche decisive per poter entrare in mercati esteri che vanno dalle Americhe, all’Asia e Pacifico e all’Africa.

 

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