L'interruttore

Il mondo dell'energia sotto una nuova luce

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Mercati liberalizzati e concorrenziali, la posizione di Enel

fulvioconti10_150x100Nel World Economic Outlook 2013, l’International Energy Agency presenta i principali cambiamenti che stanno modificando lo scenario energetico mondiale. La domanda globale continua a salire, trainata quasi esclusivamente dalla crescita delle economie emergenti. Nuove fonti di energia diventando disponibili, in particolare le rinnovabili che diventano sempre più competitive e nuove risorse di petrolio e gas rese utilizzabili attraverso lo sviluppo di tecnologie estrattive. Inoltre l’efficienza energetica viene identificata come potenziale fonte per colmare il gap tra domanda e offerta.

In questo contesto in cambiamento, l’ad di Enel Fulvio Conti ha sottolineato però che, gli obiettivi e le sfide rimangono costanti: portare l’elettricità alle persone e ridurre le emissioni di CO2.

Le risposte vanno ricercate negli stessi principi che hanno permesso a Enel di diventare una multinazionale leader nel settore energetico: adottare un mix bilanciato di combustibili e di tecnologie e promuovere mercati liberalizzati e concorrenziali.

L’ad di Enel ha sempre sottolineato come “Non dobbiamo cadere nella tentazione che una particolare risorsa energetica o tecnologia possa soddisfare tutte le nostre esigenze. La tecnologia avanza in modo non prevedibile e l’unica soluzione è mantenere tutte le opzioni disponibili. La diversificazione tecnologica è l’unico modo per massimizzare l’affidabilità del sistema energetico e minimizzare i rischi legati alle forniture”.

Ma avere a disposizione un’ampia gamma di opzioni tecnologiche e risorse energetiche non porterà reale valore senza un contesto che permetta di identificare le migliori opzioni attraverso un processo trasparente e competitivo. Servono prezzi dell’energia che riflettono il vero costo della produzione e del trasporto senza distorsioni da parte di sussidi. Inoltre, specialmente in Europa dobbiamo indirizzarci verso un mercato unico dell’energia ed evitare la rinazionalizzazione del settore energetico.

Fulvio Conti ha poi evidenziato come nel sentiero della decarbonizzazione dobbiamo rafforzare gli strumenti di mercato per dare un chiaro segnale di prezzo a supporto degli investimenti più efficienti.

La IEA oggi calcola che solo il settore energetico avrà bisogno di 17 mila miliardi di dollari, nei prossimi vent’anni, per creare nuova disponibilità infrastrutturale e rimodernare le infrastrutture più vecchie.

Enel per un futuro low carbon

090027d981e7d02dNegli ultimi dieci anni il mondo ha conosciuto un forte aumento della domanda di energia. Questo incremento è stato soddisfatto per l’85% attraverso un maggior ricorso ai combustibili fossili, che soddisfano oggi i quattro quinti di tutta l’energia consumata nel pianeta.

Secondo gli ultimi dati dell’International Energy Agency (IEA), anche assumendo gli scenari più favorevoli sulla penetrazione delle fonti rinnovabili, nel 2050 le fonti fossili copriranno ancora oltre il 45% della domanda complessiva di energia, rendendo così più ardua la sfida di contenere l’aumento delle emissioni di gas serra entro i valori raccomandati dalla comunità scientifica.

Ecco perché – ammonisce l’IEA – le tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS, Carbon Capture & Storage) devono essere necessariamente considerate una delle opzioni strategiche per le politiche di riduzione delle emissioni, assieme al miglioramento dell’efficienza energetica e alla diffusione delle altre tecnologie a basse emissioni.

L’efficacia delle tecnologie CCS è stata ormai dimostrata in diversi processi industriali: secondo il Global CCS Institute sono oggi operative nel mondo oltre 70 strutture di CCS integrate su larga scala. L’adozione di queste tecnologie ed il loro ulteriore sviluppo si sta tuttavia rivelando più lento di quanto auspicato e necessario. È dunque urgente – sottolinea ancora l’IEA – procedere ad una revisione delle strategie nazionali adottate per lo sviluppo della filiera, anche utilizzando efficaci sistemi di incentivazione.

Le aziende più innovative e lungimiranti hanno da tempo investito ingenti risorse per lo sviluppo delle tecnologie CCS, e sono oggi in attesa di raccogliere i frutti di una maggiore attenzione politica verso il settore. Come è il caso di Enel, che ha saputo conquistare una leadership internazionale attraverso importanti attività avviate ormai da molti anni in tutti i settori della filiera CCS, anche attraverso collaborazioni e accordi internazionali.

Cresce il valore dell’idroelettrico di Enel Green Power

Secondo un recente rapporto IEA, l’idroelettrico potrebbe raddoppiare la propria capacità installata entro il 2050, raggiungendo i 2000 GW e una produzione di 7000 TWh l’anno. Il conseguimento di tali risultati, in risposta alla richiesta di energia pulita, potrebbe evitare l’emissione nell’atmosfera di 3 miliardi di tonnellate di CO2.

Un contributo decisivo sarà rappresentato dalla crescita della fonte idroelettrica nei Paesi emergenti mercati in cui Enel Green Power ha già cominciato ad investire: come in Brasile, dove gestisce venti centrali di piccola taglia, con una capacità installata totale di 93 MW; in Costa Rica, dove ha dato il via ai lavori per la costruzione del nuovo impianto idroelettrico di Chucas, con una capacità installata di 50 MW; e in Guatemala, dove è attiva la centrale di Palo Viejo (85 MW).

Per Enel Green Power l’idroelettrico rappresenta un settore di sviluppo a livello globale, e con 2634 MW di potenza, l’energia dell’acqua rappresenta il 35% della capacità installata da EGP nel mondo.

In Nord America sono 68 gli impianti già attivi in Stati Uniti e Canada. Gli Usa, in particolare, rappresentano un mercato promettente per l’energia idroelettrica: il Dipartimento dell’energia (DOE), infatti, ha stanziato 17 milioni di dollari per finanziare progetti di ricerca e sviluppo nel settore idroelettrico tra il 2012 e il 2014.

In Italia, è recente la rimessa in esercizio, dopo interventi di adeguamento e ripotenziamento, degli impianti italiani di Pederobba e Croce del Gallo, e i lavori di ristrutturazione e potenziamento dell’impianto di Castelviero, in Veneto (5,57 MW).

Degna di attenzione è la tecnologia del mini-idroelettrico, in grado di produrre elettricità attraverso impianti di piccola taglia con scarso impatto sul territorio.

Una tecnologia in cui Enel Green Power è leader in ambito internazionale: gestisce 288 centrali mini-idro, con una capacità installata di 1.511 MW in Italia e di 1.029 MW distribuiti tra Spagna, Grecia, Stati Uniti, Messico, Guatemala, Costa Rica, Panama, Cile e Brasile. Complessivamente, gli impianti mini-idro di EGP garantiscono una produzione annuale di oltre 11 miliardi di kWh.

Continua a crescere l’efficienza energetica di Enel

Continua a migliorare l’efficienza energetica del gruppo Enel. Un risultato atteso e fortemente voluto, ma anche per niente scontato, visto che nel frattempo l’efficienza energetica – una delle leve su cui maggiormente si punta per ridurre le emissioni globali e che dovrebbe costituire un pilastro del sistema energetico futuro sta registrando un peggioramento tanto in Italia quanto nel mondo.

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) certifica che nel 2010 l’efficienza energetica mondiale è peggiorata per il secondo anno consecutivo. E non va meglio in Italia dove, secondo i dati dell’Enea, il peggioramento è stato dell’1,4% nel periodo 2009-2010.

Nel frattempo Enel ha invece continuato ad aumentare il rendimento medio dei propri impianti termoelettrici: di circa l’1,8% nel biennio 2010-2011. Anche i dati ambientali sono positivi: dal 1990 ad oggi per esempio (l’anno di riferimento del Protocollo di Kyoto), il gruppo Enel ha ridotto del 34% le emissioni specifiche di CO2 per kWh prodotto.

Questi risultati sono il frutto di una strategia improntata al miglioramento continuo dell’efficienza energetica, sia con interventi diretti sugli impianti, sia con un forte impegno finanziario: alla ricerca nel campo dell’efficienza, nel 2011, il gruppo Enel ha destinato 10,6 milioni di euro, pari al 10,9% di tutti gli stanziamenti per la ricerca.

Inoltre la cura verso gli impianti e la manutenzione continua conferiscono a Enel una grande efficienza di sistema. Una conferma evidente è stata data in occasione dell’ondata di gelo e di neve che ha colpito l’Italia lo scorso febbraio, quando i tecnici di Enel sono stati in grado di riattivare tempestivamente 5 impianti a olio combustibile (2.500 MW complessivi Grazie all’efficienza di queste operazioni è stato scongiurato il disagio di una carenza di gas nei giorni di maggior freddo. E il tutto è stato fatto non solo in tempi rapidissimi e in emergenza, ma – ovviamente – anche in sicurezza e nel pieno rispetto dei vincoli ambientali.

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