Enel, una rinascita per l’idroelettrico italiano
Sta vivendo una nuova giovinezza l’idroelettrico in Italia, la fonte di energia che da sempre ha accompagnato l’elettrificazione e la crescita industriale, economica e sociale del Paese. Da un lato infatti, si moltiplicano le iniziative di ammodernamento delle centrali esistenti, con attenzione tanto all’incremento di potenza quanto al miglioramento della sicurezza e alla riduzione ulteriore degli impatti ambientali; dall’altro cresce il mini-idro, una risorsa sempre più competitiva nell’ambito delle fonti rinnovabili.
Il tema è di particolare importanza e attualità per il gruppo Enel, che ricava dall’idroelettrico circa l’80% dell’energia rinnovabile prodotta. In Italia, fra Enel Produzione ed Enel Green Power, il Gruppo ha più di 500 impianti, disseminati dalle Alpi alla Sicilia.
Oggi, grazie all’innovazione tecnologica, le centrali idroelettriche di Enel sono in grado di destinare parte delle risorse idriche all’uso potabile e irriguo: in questo modo, afferma Sergio Adami, responsabile Produzione idroelettrica di Enel, “gli impianti acquistano un valore sociale oltre che industriale”. Inoltre, per garantire maggiore tutela degli ecosistemi ambientali, è stato sviluppato un sistema per assicurare un flusso continuo di acqua nei fiumi a valle delle dighe.
Senza dimenticare, sottolinea con forza Adami, che “la sicurezza è da sempre in cima alla lista delle nostre priorità”. Per questo Enel adotta le tecnologie più moderne, sempre più orientate verso una progettazione di sicurezza intrinseca, dove “la logica stessa dell’impianto fa sì che se c’è un minimo di disservizio va in sicurezza da solo”.
Per quanto riguarda le potenzialità di sviluppo ulteriore del settore, Enel punta oggi sul mini-idro e sui piccoli impianti: risorse di poco richiamo fino a poco tempo fa, ma che stanno diventando sempre più vantaggiose nell’ambito della crescita delle energie rinnovabili.
L'interruttore 