L'interruttore

Il mondo dell'energia sotto una nuova luce

Enel e l’energia dell’oriente

“Enel ha già investito molto in Russia: vi stiamo portando tutte le nostre competenze ed esperienze e siamo pronti a avviare altre iniziative sul fronte dell’innovazione e dell’efficienza energetica”. L’impegno è stato ribadito dal Direttore della Divisione internazionale Enel, Carlo Tamburi, al Forum Euroasiatico sull’innovazione, svoltosi a Verona il 18 ottobre.

Gli investimenti effettuati hanno già raggiunto i 4,5 miliardi di euro, con risultati che hanno messo in luce il dinamismo espresso dal Gruppo italiano, che in terra russa è il primo operatore estero verticalmente integrato nel settore dell’energia. Le attività di Enel spaziano infatti dall’esplorazione e produzione di gas, alla generazione elettrica, fino alla vendita di energia ai clienti finali.

Ulteriori investimenti per 2 miliardi di euro sono in programma nel prossimo quinquennio.

L’importanza strategica di questo mercato – ha sottolineato  Carlo Tamburi – è data proprio dalle enormi potenzialità di sviluppo del Paese, ricchissimo di risorse naturali. La crescita attesa, in termini di domanda e di adeguamento agli standard europei degli stili di vita, rappresenta, dunque, una straordinaria occasione  per investire nella modernizzazione e nell’innovazione tecnologica. E questo spiega perché Enel continua a “guardare alla Russia con grande ottimismo e con prospettive a lungo termine”.

Ma l’interesse di Enel in Asia si spinge oltre questi confini, verso l’altro mercato cruciale per gli equilibri mondiali: quello cinese.

La recente decisione del governo di Pechino di aprirsi al mercato delle emissioni di CO2 e gli accordi già presi con l’Unione Europea aprono nuovi spazi di crescita agli investimenti stranieri in Cina. A beneficiarne saranno soprattutto quelle aziende che, come Enel, hanno da tempo avviato iniziative industriali e di ricerca congiunte sul piano dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità, come quelle intraprese, ad esempio, nel settore della cattura e sequestro della CO2 (CCS – Carbon Capture and Storage).

 

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